A tutti gli italiani della terra***

Qui e subito

Tutto quello che ha detto Beppe Grillo a partire dal famoso giorno day, personalmente, l’ho sempre sentito in quasi tutti i bar d’Italia. Seduto in una poltrona di un salotto, nella metro che dalla Laurentina va in direzione Termini, nell’autobus n. 95 che, da Via del Corso porta a via Veneto. Provate voi ad essere assunti in un supermercato come facchino senza il certificato del casellario giudiziale e senza quello dei carichi pendenti. Voi, che siete a Londra, a Bruxelles, ai Caraibi, in Cina, in Corea, in Russia, in Germania, in Svizzera, in Turchia, in America, in Canada, in Perù, in Argentina, in Venezuela, in Africa ecc., vi siete mai ritrovati a ripetere le stesse cose tra una caduta di braccia e l’altra? Un mio amico che vive fuori dall’Italia, mi dice che, da lontano, le sensazioni sono diverse, l’ottica è diversa. Anche all’estero, sono sicuro, c’è l’acqua calda che esce dai rubinetti. O vuol dire che potrebbe darsi che questo tipo di preoccupazioni, non vi tocchino minimamente? Non ci credo nella maniera più categorica. Conosco molti di voi anche se solo per mail, lettera o telefono e siete in tanti. Siete come me ed anche meglio se si considera la vostra duplice esperienza di vita, lingue, cultura e via discorrendo.
E allora? Allora, Beppe Grillo ha fatto una cosa molto semplice, ha messo dell’acqua calda in un bottiglia e l’ha portata sul palco urlando: “questa è l’acqua calda”!
Populismo? Demagogia? Chiamiamola come ci pare ma ha sortito nel paese il bisogno di parlare, almeno di esprimere l’insoddisfazione generale di tutti e per la maggior parte delle vicende, non tutte, ma per le più importanti questo sì.
Su molte cose non si può essere d’accordo con lui. Soprattutto quando vorrebbe azzerare i partiti. Sarebbe una apoteosi anarchica e controproducente che minerebbe alla base le fondamenta della democrazia. Piuttosto, porsi il problema che uno come, per esempio, l’on. Casini, dovremo sorbircelo almeno per altri trenta anni, sembra quanto meno doveroso. Il problema però di tutti, la preoccupazione accessoriata di conseguenze, è se il Beppe nazionale sia di destra o di sinistra. Ciò perché significa, in termini di consenso elettorale, voti e quindi piattaforme contrattuali nazionali. E’ di sinistra uno che fa succedere tutto questo bailamme quando a governare sono quelli di sinistra? Perché non l’ha fatto quando a governare erano quelli di destra? E’ di destra uno che fa il nome di Cesare Previti come se fosse la peste bubbonica e lo mette in relazione con altri personaggi di gran lunga più autorevoli? Sapere se è di destra o di sinistra, non è cosa che deve riguardare noi ma l’apparato politico nel suo complesso. Quando si parla di riequilibri politici, di alleanze, di formazioni di nuove compagini, allora, uno come Grillo comincia a pesare da un punto di vista elettorale. La cosa curiosa è che ci sono precedenti. Vi ricordate di Nanni Moretti che un giorno disse papale papale dal palco alla gente presente alla manifestazione, in presenza di Massimo D’Alema: “con questa classe politica dirigente non andremo da nessuna parte”? Madonna che figura fece tutta la sinistra in blocco. E da allora, polemiche su polemiche a dare addosso al regista imbelle politico e scostumato analizzatore dei fatti della politica.
Se vi dicono che la camorra non esiste, ci credete? Se vi vogliono convincere che in Sicilia la mafia non esiste, voi ci credete?

Un abbraccio

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