Ritorneranno spesso!

Non è un incubo ma solamente l’andazzo italiano. Il dopo Torino ha riportato immediatamente l’Italia nel pantano politichese di sempre. Bindi e Parisi.
Bindi e Parisi, hanno lasciato le loro impronte digitali chiosando giudizi inutili e deleteri, comunque non solo non in linea con quanto Veltroni ha detto, ma addirittura fuori del tema la prima e decisamente incomprensibile nell’eloquio il secondo.
Basta vecchi! E lo ha detto il Presidente emerito Ciampi. Dico Ciampi. E quel punto esclamativo suona come una martellata, un gong conclusivo. Eppure, questi, ritorneranno spesso. Alla Bindi, non è bastato sentire con le proprie orecchie (ma ha sentito o no?) che Veltroni vuole il 50% di donne a rappresentare la politica italiana; non è bastato sentire (ma ha sentito o no?) le cose che Veltroni ha detto sulla laicità dello Stato e sul patrimonio e del ruolo responsabile dei cattolici al suo interno?
Arturo Parisi, poi, senza rendersi conto neanche della sua immagine sotto il profilo della comunicazione e non solo, non avendo compreso a pieno cosa stia accadendo nel Partito Democratico e nel paese (qualcuno si prenderà la briga di informare il Ministro?), se ne è uscito con un politichese che non va oltre le stringhe. Egli, dico, egli, ha detto testualmente: «Deluso da Veltroni, una candidatura verticistica. E’ per me, il candidato migliore e, tuttavia, se proposto come candidato unico, il candidato peggiore». Ma cosa significa? Cosa vuole dire l’Oracolo di Delfi? Questa frase, è un magnifico reperto archeologico. Un graffito, una frase sgangherata scritta su una mappa egizia stinta. E’ un retaggio. Senza alcun valore. Indirizza, appiattisce, sgomenta, induce ed istiga all’antipolitica.
L’arzigogolo cervellotico promette di essere depositario della “verità” annichilendo la semplice sintesi mortificata da un (comprensibile?) narcisismo (sono io che cammino impettito di fronte ai picchetti, sic!, d’onore, cosa credete?), la fa da padrone ed intorpidisce la mente della gente.
Insomma, come sarebbe bello se Arturo Parisi si rendesse conto del suo anacronismo. Come sarebbe bello se prendesse atto della sua inadeguatezza politica indice e prova di tante sconfitte personali e di gruppo e se la Bindi si dedicasse anima e corpo al volontariato missionario piuttosto che avvilire menti e coscienze di questo paese.

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