Intervista all’on. Marco Zacchera (AN)

L’on. Zacchera fa parte della III Commissione Affari Esteri e Comunitari, della Delegazione parlamentare presso l’Assemblea del Consiglio d’Europa, della Delegazione parlamentare presso l’assemblea dell’unione dell’Europa occidentale.

«Aggiungo anche, però, che a livello personale, sono convinto dell’impegno del Senatore Danieli che è una persona seria».

Ci parla della sua proposta di legge di modifica del voto degli italiani all’estero?

Parto da un presupposto: il diritto del voto per gli italiani all’estero, deve essere mantenuto. E’ un diritto costituzionale sul quale An ed io sottoscritto, siamo assolutamente d’accordo.

Dobbiamo, invece rivedere, alla luce delle esperienze delle ultime elezioni, di eliminare la possibilità di fare brogli, di rendere più corretto l’esercizio del voto.

Questo, secondo me, può avvenire con alcune semplici norme per cambiare il metodo del voto.

Per esempio?

Eliminare il voto per posta e procedere al voto tramite seggi allestiti dai Consolati. Nei Consolati stessi o in strutture italiane dove ci sia almeno un funzionario neutrale ed indipendente alla stregua del Presidente di seggio oltre ai rappresentanti di lista.

Più che eliminarlo del tutto, il voto per posta deve divenire volontario. Il cittadino, cioè, che per qualche motivo non può recarsi al Consolato, vedi perché è disagiato, vedi perché abita lontano, vedi per le condizioni di salute, semplicemente, chiede di votare per posta. In questo caso, gli viene mandata a casa la scheda elettorale evitando, però, la spedizione di milioni di schede come nell’ultima elezione. Infatti, moltissime di queste vennero intercettate e “male utilizzate”.

Poi, secondo me, è da cambiare il luogo dello scrutinio. E’ assurdo allestire 800 seggi a Roma, in una situazione di caos totale come vi è stata l’altra volta. E’ opportuno che le singole schede vengano scrutinate paese per paese presso le Ambasciate del paese di competenza o presso il Consolato Generale dando, quindi, la possibilità anche ai rappresentanti di lista delle singole circoscrizioni, di essere presenti al momento dello scrutinio.

L’onorevole Tremaglia cosa ne pensa di questa proposta?

Stiamo discutendo. In Commissione Esteri, abbiamo deciso di cominciare a convocare tutte le parti interessate a cominciare dal vice ministro Danieli perché esprimano dei pareri. Una riforma elettorale da portare avanti in maniera condivisa dove anche la sinistra possa condividere, con noi, la necessità di maggiore trasparenza. Ricordo che un milione e 450.000 schede delle ultime elezioni, ancora non si sa che fine abbiano fatto. Non si sa chi abbia votato.

Quindi, nell’interesse di tutti, si vada a votare nei Consolati con maggiore trasparenza e maggiori garanzie.

Se i Consolati non sono in grado, per motivi di spesa, di organizzare i seggi, allora, a questi, vanno accordati fondi aggiuntivi in relazione al numero degli elettori relativi alla propria circoscrizione.

Citi una cosa negativa circa l’elezione di deputati e senatori eletti all’estero.

Gli eletti all’estero soffrono nel poter espletare pienamente la loro funzione in Parlamento. Sarebbe stato opportuno, secondo me, attuare l’idea di Tremaglia di fare un gruppo di eletti all’estero senza partiti politici.

Il punto fondamentale, io ritengo, che i parlamentari eletti all’estero debbano sottolineare come questo governo di centrosinistra, stia facendo disastri.

Ci sono situazioni economicamente molto gravi, situazioni pensionistiche molto in arretrato, esiste un grosso problema sulla rete consolare che rischia di essere ulteriormente ridotta.

Secondo me, la rete consolare, va rafforzata.

Ultimamente, ho presentato una richiesta che venga riaperta l’Ambasciata in Madagascar. Attualmente Pretoria, in Sud Africa, conta sei nazioni con un sola struttura diplomatica. Obiettivamente è difficile.

Il problema è economico, come sempre, come si fa a chiedere ulteriori sedi quando se ne stanno chiudendo di vecchie?

Dove sono presenti comunità di nostri connazionali bisogna che sia presente una Ambasciata. E’ necessario anche per i rapporti tra gli italiani stessi, per le imprese che vogliono investire, altrimenti si rischia di non riuscire a seguire quello che è lo sviluppo potenziale, per esempio, del turismo e di tutte le imprese in Madagascar.

Ma stessa cosa dicasi per le isole Mauritius, per tutti gli stati intorno alla parte australe dell’Africa, un esempio fra tanti.

Il bilancio ad un anno dalle elezioni sui suoi colleghi eletti all’estero, positivo?

Non posso giudicare dei colleghi. Forse il lavoro dei singoli deputati, non è stato eccessivo. Un po’ perché avevano bisogno di imparare. Che gli italiani all’estero contino più di prima, non ci piove. Basta vedere i voti che ha ottenuto il Senatore Pallaro per capire quanto contano, nel bene e nel male, sono diventati parte integrante di quella che è la realtà italiana e questo è veramente positivo.

A proposito di Pallaro, anche lei contro?

Chi sa, forse mi sarei comportato come Pallaro al posto suo. Meno male, per fortuna, non sono Pallaro.

Trovo normale che abbia delle posizioni che gli portino dei vantaggi. In questo momento, si trova nella fortunatissima ipotesi di essere determinante al Senato.

In che modo, scusi, si comporterebbe allo stesso modo di Pallaro fosse in lui?

Nel momento in cui una persona, qualsiasi essa sia, diventa determinante, strumentalizza e cerca di portare a casa risultati. In questo senso. Poi ritengo che in politica, più che i vantaggi personali, conti la coerenza. Non sono d’accordo con lei, Pallaro non ha coerenza perché si comporta in maniera diversa da quello che molto spesso dice.

Casacche non ne ha cambiate, ha detto che avrebbe votato la fiducia al governo e lo ha fatto, ha detto che non voterà i DI.CO e, vedrà, non li voterà. In fin dei conti, può tacciare Pallaro di aver tradito qualcuno?

Non mi sembra giusto giudicare il voto delle persone. Quello che io dico e che non trovo logico, è che Pallaro, più di una volta, su una specifica votazione, ha detto che avrebbe votato contro e poi ha votato a favore. In questo senso, dico che questo comportamento, non depone a favore di Pallaro.

Da futuro vice ministro per gli italiani nel mondo, cosa farebbe in più che non sia stato fatto?

Che bella idea!

Avere più fondi disponibili. Conoscere bene le realtà. Ipotizzare che alcune funzioni consolari, possano essere trasferite anche preso altre strutture. Proporrei di fare delle assicurazioni in alcuni specifici paesi conoscendone a fondo le realtà diversificate, per tutti gli italiani dove la pensione non è sufficiente. Introdurrei il pagamento diretto delle pensioni senza passare per i Consolati. Aver un cambio certo, non è giusto fare due cambi, dagli euro al dollaro e dal dollaro in un’altra moneta locale perdendoci in valore. Ed ancora un infinità di altre cose.

Aggiungo anche, però, che a livello personale, sono convinto dell’impegno del Senatore Danieli che è una persona seria.

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