Questa è una cosa seria

La presentazione del volume “Storia degli italiani in Argentina”, scritto da Fernando J. Devoto ma voluto dal Senatore Luigi Pallaro

Ed è seria, questa cosa, perché scevra da ogni speculazione: né a carattere elettorale, né venale, né tanto meno edonistico. E le spiegazioni sono facili da trovare. Non è stata una “trovata” per alimentare una prossima campagna elettorale del senatore Pallaro perché, egli, per raggiunti limiti di età, non potrà ricandidarsi alle prossime elezioni politiche; non è stato un sistema per vendere e quindi guadagnare, perché il libro è distribuito gratuitamente; non è stato voluto neanche per farsi bello agli occhi del mondo intero perché lo studio e la redazione del libro sono stati affidati alla penna di uno storico, il prof. Fernando Devoto. Queste brevi considerazioni, di una semplicità disarmante, stanno a significare che il vero ed unico interesse di Pallaro, in questa impresa, è da riscoprire nella volontà di fare chiarezza, almeno per quanto possibile, sul fenomeno dell’emigrazione italiana in Argentina a partire dalla prima metà del 1700. Nelle intenzioni del Senatore Pallaro, dunque, c’è stato l’obiettivo di rendersi artefice di un progetto serio, qualcosa di cui andare fiero, altrimenti, chi glielo faceva fare?
Allora, a prescindere dal valore indiscusso dell’opera dal punto di vista bibliografico e storiografico, come ha tenuto a precisare l’autore, non resta che definire questo risultato come un lavoro autorevole che resterà nelle biblioteche e, sul quale, le generazioni di storici avvenire, potranno concepire nuove ricerche e nuovi studi.
Il tavolo dei relatori, era assortito dalla presenza del Senatore Giulio Andreotti, il vice ministro Franco Danieli, l’Ambasciatore Vittorio Taccetti ed il Prof. Victor Uckmar, tra la platea, gli onorevoli Angeli e mero ambedue italo argentini. L’ex ministro Tremaglia, benché presente nella brochure d’invito, non ha potuto presenziare e non è stato ricordato nella concitazione dei lavori a seguire.
La presentazione è stata avviata dal breve ma affettuoso intervento del Presidente del Senato Marini.
Da tutti, parole di grande apprezzamento per il tentativo, peraltro riuscito, di una testimonianza utile ed importante memoria storica del nostro Paese. L’unica voce fuori dal coro, per così dire, è stata quella del prof. Uckmar il quale non ha mancato di esprimere il proprio rammarico nel sottolineare qualche deficienza, a suo dire, importante. Soprattutto nell’aver constatato, dalla lettura del libro, la perdita della italianità, da parte degli italiani perfettamente integratisi in Argentina cosa che, le altre comunità diverse da quella italiana, hanno diligentemente conservato.
L’intervento del prof. Uckmar, per quanto dotto e forbito di riferimenti storici e politici, nomi, circostanze ecc., è apparso prolisso ed, in alcuni momenti, quasi fuori luogo.
Infatti, al termine del suo discorso, il prof. Uckmar si è dovuto sorbire la replica esplicativa del prof. Bassetti, coordinatore dell’incontro che, non senza sottolineature di colore blu ad alcune considerazioni dell’oratore che lo ha preceduto, ha rimesso la discussione sul binario giusto. Altrettanto ha fatto l’autore prof. Devoto. Con compostezza, ha dato le sue spiegazioni, ha illustrato il lavoro e le intenzioni perseguite specificando l’assoluta mancanza di velleità estranee alla esposizione rigorosamente storiografica degli avvenimenti inerenti la storia dell’emigrazione italiana in Argentina. Né più e né meno.
Sta di fatto che, sul viso del senatore Pallaro, è riapparso il sorriso, si è rivista l’espressione compiaciuta e serena che, man mano che esponeva il prof. Uckmar, sembrava aver perso del tutto.
Sul contenuto del libro, è inutile precisare che è necessario leggerlo e che, per entrarne in possesso, basta chiedere alla segreteria del senatore Pallaro. Il libro è gratis.

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