Giovanardi: «Fosse stato per me io avrei manifestato a Roma con Forza Italia»

La Cdl non ha manifestato unita il 2 dicembre, questo ha provocato non poco sconcerto agli elettori

Personalmente, per quanto mi riguarda, avrei voluto essere a Roma con l’Udc perché ritenevo che quello fosse il momento di una grande manifestazione di tutto il centrodestra unito.
Poi, il mio partito ha deciso diversamente. Nello stesso giorno noi dell’Udc abbiamo manifestato a Palermo.
Con un po’ di ottimismo, ritengo tutte e due le manifestazioni, anche se con partecipazione di folla diversa, siano finalizzate sempre tutte e due alla caduta del governo Prodi ed alla creazione di un nuovo quadro politico nel quale l’Italia non sia l’unico paese democratico al mondo, con partiti comunisti al governo e con l’estrema sinistra che condiziona pesantemente la linea di questo governo.

Forza Italia pare abbia fatto marcia indietro. Sembra più conciliante quasi fosse interessata a tenere l’Udc nella coalizione più di quanto l’Udc di Casini desideri stare con FI. Le dichiarazioni di Cicchitto, per esempio, sembrano voler riaggregare

La mia opinione è sempre stata e continua ad essere che è molto meglio andare d’accordo piuttosto che litigare.
E’ il grande insegnamento di De Gasperi fino a Forlani, capi democristiani che sono stati sempre attenti alle alleanze, ai raccordi con gli altri partiti perché Berlusconi da solo non va da nessuna parte, Fini, da solo, non va da nessuna parte, Bossi, da solo, non va da nessuna parte ed anche Casini, da solo, non va da nessuna parte perché per vincere occorre il 51%, quindi bisogna superare le cose che dividono e lavorare su quelle che uniscono.
Da questo punto di vista, è saggio se FI si rende conto di non poter fare a meno dell’Udc, ma anche l’Udc non può fare a meno di FI.

Da un punto di vista ideologico, l’Udc, sembra più forte in questo particolare momento, è una sensazione che l’elettorato ha percepito o forse è la estrema determinazione di Casini a trasmetterla per “piegare” Berlusconi.

Guardi, è la politica delle regole. FI ha preso il 25%, Alleanza Nazionale, il 13%, noi il 6,8%. Con il 6,8%, anche se si arriva e si va al 10%, la domanda che ho posto al mio partito è: bene, quando andiamo al 10% cosa facciamo? Con chi pensiamo di governare il paese? Con quali alleanze? Con quali piattaforme programmatiche?
Io dico, per esempio, che con la Lega, per quanto riguarda la bioetica, la famiglia, il diritto alla vita, la lotta alla droga, abbiamo avuto, in questi 5 anni, identità di vedute in Parlamento, quindi non vedo nessuna ragione per rompere con la Lega.

Intanto il Presidente Casini se ne va dalla Cdl, fa leva su nuovi equilibri politici senza Berlusconi.

Può darsi, però, c’è solo un piccolo problema, non credo che il nostro elettorato sia disposto a seguirci su un nuovo equilibrio perché, il nostro, è un elettorato che ha fatto una scelta dopo il 1994 molto precisa nel centrodestra.
Tutti coloro che volevano andare nel centrosinistra, se ne sono già andati con la margherita. Quindi, il rischio è, non di guadagnare, ma di perdere dei voti.
Il congresso, vedrà, boccerà la linea di Casini proprio per questi motivi.

Come vedrebbe una grossa coalizione che comprendesse i centristi, i moderati ed i riformisti e, dall’altra parte, un partito di sinistra e basta, di sinistra pura? E’ possibile una tale ipotesi?

Come fase transitoria, di emergenza, per tornare al bipolarismo. Io non ho nessuna intenzione di mischiarmi con la sinistra italiana come in Germania i democristiani, salvo casi eccezionali, non si mischiano con i socialdemocratici, in Spagna Aznar è alternativo a Zapatero, in Inghilterra, ci sono conservatori e laburisti.
Quindi, questa idea italiana di non essere normali…la normalità della politica è fatta di dialettica e di rapporti di ispirazione marxista, socialista o comunista dove ci sono le forze liberal conservatrici di ispirazione cristiana.
Personalmente staziono in questo schema che è uno schema democratico che va consolidato e non disperso attraverso pasticci poco comprensibili dagli elettori.

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