La nuova legge elettorale col proporzionale corretto

Le novità introdotte sono: il premio di maggioranza e le soglie di sbarramento La legge, varata il 14 dicembre 2005 dalle camere e firmata dal Presidente della Repubblica Ciampi il 23/12/2005 secondo i dettami dell’art. 73 della Costituzione, dà di nuovo ruolo ed importanza ai partiti Dopo 12 anni di legge elettorale con il sistema maggioritario, passa la legge che reintroduce il proporzionale con 160 voti favorevoli, 149 voti contrari ed un solo astenuto.Sarà archiviato il sistema di voto misto, ¾ maggioritario ed ¼ proporzionale, il “Mattarellum” dal nome del suo firmatario che ha disciplinato le elezioni del 1994, 1996 e 2001.Con la nuova legge elettorale, vengono introdotti un premio di maggioranza e ben tre soglie si sbarramento sia per la Camera che per il Senato. Il premio di maggioranza garantisce 340 deputati ai vincitori lasciando 277 seggi alla opposizione, in più verranno conteggiati i 12 seggi della circoscrizione esteri. Non dimentichiamo, infatti, che, per la prima volta, gli italiani all’estero potranno esercitare il diritto di voto.Niente più collegi uninominali, dunque, a noi familiari perché con questi venivano eletti i ¾ dei membri del Parlamento.Le soglie di sbarramento, sono i requisiti minimi richiesti per poter accedere a Camera e Senato. In altri termini, si è stabilito che, al di sotto di quella percentuale stabilita, non si ha diritto ai seggi.La ratio è da ritrovare nella volontà di eliminare o assorbire una quantità di “partitini” con percentuali di elettori molto basse.Alla camera dei deputati, i numeri di sbarramento sono: 10%, 4% e 2%. Il 10% è richiesto quale soglia di sbarramento al di sotto della quale l’intera coalizione non avrebbe i numeri necessari; il 4% è il tetto minimo per quei partiti che sono fuori da coalizioni; il 2% riguarda invece quei partiti che hanno stretto patti di coalizione.Che fine faranno i voti di quei patiti che non raggiungono il 2%? Saranno comunque conteggiati ma, ai fini della ripartizione dei seggi, saranno presi in considerazione solo quelli ottenuti dal “migliore” perdente.Anche per il Senato lo sbarramento prevede 3 soglie: il 20% per le coalizioni, l’8% per i partiti al di fuori delle coalizioni ed il 30% per i partiti facenti parte integrante di una coalizione.La nuova legge prevede anche un premio regionale alla coalizione che ottiene più voti e questo per garantire la rappresentatività regionale del Senato. In questo caso, su base regionale, le verrà assegnato almeno il 55% dei seggi. Potrà verificarsi, però, l’inconveniente che il premio di maggioranza, in una regione, per esempio sarà assegnato alla Cdl ed in altra regione, all’Ulivo.Una norma prevede che l’indicazione del Presidente del Consiglio, sarà data dalla forza politica vincente pur restando ferme le prerogative del Presidente della repubblica previste dall’art. 92 della Costituzione.I partiti, costituiti in gruppi parlamentari di entrambe le camere, insieme a quei gruppi che abbiano ottenuto almeno un seggio nel Parlamento Europeo ed a quelli rappresentativi di minoranze linguistiche cui sia stato assegnato almeno un seggio, non dovranno raccogliere le firme per la presentazione delle liste elettorali.La legge, varata il 14 dicembre 2005 dalle camere e firmata dal Presidente della Repubblica Ciampi il 23/12/2005 secondo i dettami dell’art. 73 della Costituzione, dà di nuovo ruolo ed importanza ai partiti. Saranno questi, infatti, che avranno il compito di compilate le liste preordinando l’elenco dei candidati alle elezioni. Essi, saranno, quindi, i destinatari delle preferenze degli elettori non essendo più presenti i nominativi dei candidati. In pratica, le segreterie dei partiti decideranno quali candidati dovranno essere eletti assegnando loro i primissimi posti della lista.Il ritorno al proporzionale non ha mancato di provocare una ridda di polemiche e critiche dall’opposizione ma anche da esponenti della stessa maggioranza di governo di centrodestra. Uno su tutti il vice presidente del Senato on. Domenico Fisichella il quale ha detto: «Ho studiato abbastanza i sistemi elettorali: nessuno può convincermi che sostituire un candidato che rappresenta l’intera coalizione con un sistema di liste che, viceversa, si combatteranno aspramente all’interno di ciascuna coalizione sia un meccanismo di coesione e di stabilità». La legge entrerà in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, salvo che le leggi stesse non stabiliscano diversamente.Anche se è presto per una valutazione complessiva della efficacia della nuova legge sul sistema elettorale proporzionale appena esposto, non mancano eccezioni che prevedono qualche inevitabile stortura.Si pensi, ad esempio, ai partiti che, avendo ottenuto il premio di maggioranza, si separino, in un secondo momento, dalla coalizione insieme alla quale hanno vinto le elezioni. In questa ipotesi, l’intera coalizione verrà depauperata di una buona percentuale di premio. Oppure, il caso di due o più partiti che, per superare le soglie dello sbarramento voluto dalla legge, si aggreghino tra di loro. Essi potrebbero, una volta entrati nelle Camere e superato, così, lo sbarramento, separarsi immediatamente dopo.Per quanto riguarda il Senato, il cui criterio di assegnazione del premio di maggioranza è su base regionale diverso da regione a regione, potrebbe creare formazioni di partiti instabili a causa della forte connotazione territoriale, inoltre si potrebbero verificare ipotesi per nulla peregrine che la maggioranza possa essere determinata dalla coalizione che ha ottenuto un consenso inferiore rispetto agli avversari. Oppure, paradossalmente, si potrebbero avere maggioranze differenti tra camera e Senato il che renderebbe complicato, più che facilitarlo, il compito del governo.

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