Ridere aiuta a stare bene: rimedio naturale contro l’infarto

Essere ottimisti, positivi, avere la consapevolezza che la vita in fondo è breve, aiuta ad essere sereni ed a stare meglio. La condizione di scorbutici musoni altro non fa che peggiorare i rapporti interpersonali, aumentare la diffidenza, favorire la depressione, peggiorare lo stress. Le emozioni negative favoriscono le malattie cardiache. Insomma, anche la scienza lo dice: «ridere fa bene, il buonumore combatte l’infarto». – Risus abundat in bucca stultorum, dicevano i latini. Si sottolineava, così, la poca serietà di quanti si abbandonavano alla risata. Forse perché il gesto sembrava futile, gallinesco e scomposto nella smorfia del viso e nei fonemi dello sghignazzo. Quando ridiamo di gusto, sempre che ci siano “seri” motivi per farlo, assumiamo è vero, posizioni scomposte, emettiamo gridolini e sospiri un po’ fuori le righe, ma non ridiamo certo perché siamo sciocchi. No, chi ride non è certo uno stolto, anzi, semmai è vero il contrario e non solo ma preserva il suo cuore dall’infarto senza neanche saperlo. Lo sostiene uno studio recente del dottor Michael Miller della facoltà di medicina dell’università del Maryland. Secondo la ricerca, la visione di un film divertente della durata almeno di 15 minuti equivale ad un esercizio aerobico. La risata aumenta la resistenza cardio-polmonare, rilassa i muscoli, massaggia gli organi interni, favorisce il sonno calmo e serafico, rilassa le arterie periferiche ed aumenta il flusso sanguigno per oltre 45 minuti, stimola la produzione di serotonina ed endorfina, stimola e produce anticorpi, migliora il tono muscolare addominale. Fa bene insomma. Un buon film comico che fa ridere agevola la dilatazione dei nostri vasi sanguigni del 22% più rapidamente del solito. Uno studio su 209 donne sane in menopausa tenuto da Karen Matthews psicologa dell’università di Pittsburh, ha dimostrato che le più ottimiste avevano uno ispessimento (incremento dell’arterosclerosi) delle arterie carotidee dell’1% a fronte di un ispessimento del 6,5% rilevato nei soggetti pessimisti. Il New England Journal of Medicine ha dichiarato che essere ansiosi, musoni e pessimisti, agevola accadimenti cardiaci nefasti.La relazione tra emozioni umane e sistema cardiovascolare è strettissimo per cui, oggi, è possibile parlare di una nuova disciplina scientifica: la psico-cardiologia. Edward Suarez, professore associato di psichiatria della Duke University, per esempio, ha affermato che:« Il 50% di coloro che sono colpiti da un attacco di cuore non ha un alto livello di colesterolo» sono quindi i fattori psicologici negativi che concorrono in grande misura sull’incidenza dell’infarto.Il dottor Michael Frenneaux, docente di medicina cardiovascolare dell’università di Birmingham sostiene infatti che la depressione raddoppia i rischi di malattie cardiache in soggetti sani, mentre si quintuplica in quelli già interessati da episodi cardiaci. Si tratta di una particolare condizione denominata “cardiopatia da stress” o “sindrome del cuore spezzato”. Infatti, il dottor Ilan Wittstein della John Hopkins University ha dimostrato che un atteggiamento negativo metterebbe l’organismo del soggetto in condizione di produrre ormoni dello stress come il cortisolo e l’epinefrina (adrenalina) che provocano: aumento della pressione sanguigna, alti livelli di glucosio nel sangue favoriscono l’aggressività, tutti fattori che incrementano del 29% la possibilità di morire di infarto.L’antidoto è l’ottimismo, la favorevole predisposizione alla serenità ed alla risata. Risata quale miglior medicina naturale contro le tensioni, le angosce, le paure e le incertezze. Chi di noi non si sente bene ed appagato dopo una grassa risata, di quelle che fanno lacrimare e stancano i muscoli dell’addome. Un medico indiano, Madan Kataria, nel 1998, addirittura, ha istituito la giornata mondiale delle risata. Finalmente, questa sembra proprio una bella notizia.Conviene, dunque, essere positivi, ostentare ottimismo e, perché no, prendere le cose della vita con più filosofia e meno angoscia. Purtroppo, siamo presi dal vortice dei fatti di ogni giorno che incidono sull’umore rendendoci scontrosi ed agitati.Per farci una risata, finanche il premio Nobel è stato ridicolizzato con l’assegnazione degli IgNobel distribuiti dall’università di Harvard dove “Ig” sta per ignobili. Si tratta di premi Nobel assegnati per studi e scoperte poco nobili, decisamente ridicole e sfacciatamente goliardiche. Per citarne almeno qualcuno: Greg Miller, per esempio, insignito di IgNobel per aver condotto una studio sui testicoli artificiali per cani maschi castrati e depressi; Yoshiro Nakamata ha fotografato e realizzato in un’analisi retrospettiva ogni pasto che ha consumato negli ultimi 34 anni; la studentessa Gauri Nanda del Mit di Boston ha inventato una sveglia che, quando suona, cade a terra e si nasconde sotto il letto se si cerca di spegnere la suoneria; IgNobel per la pace a due inglesi dell’università di Newcastle per una ricerca sull’attività cerebrale di una cavalletta mentre guarda brani tratti dal film “Guerre stellari”; studi sulle ferite dovute alla caduta di noci di cocco; come i buchi neri possiedono tutti i requisiti tecnici per essere la sede dell’inferno; la mutanda a tenuta stagna dotata di filtri; infilarsi le dita nel naso è una attività diffusa nell’adolescenza. Anche degli italiani sono stati insigniti di IgNobel: Donatella Marazziti, Alessandra Rossi e Giovanna Cassano, per aver scoperto che, dal punto di vista biochimico, l’innamoramento è identico ai disordini compulsivo-ossessivi.Premesso che questi studi sono tutti veri, realmente pubblicati su organi di stampa scientifici internazionali, bisogna ammettere che, per quanto “ignobili”, ci fanno ridere di gusto perché privi di seriosità e di accademia. Lunga vita ai buontemponi allora, sforziamoci di ridere di più. In fondo, ridere fa stare bene e non costa niente, coinvolge chi ci sta vicino, fa da passe-partout all’approccio ed alla comunicazione positiva. Ce lo impone il medico!

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