Intervista al Senatore Franco Danieli

Senatore, il 20 settembre scorso, il Ministro Tremaglia ha inaugurato la Confederazione degli industriali italiani nel mondo, nel caso che il centro-sinistra dovesse vincere le prossime elezioni continuerà ad esistere questa Confederazione?

Noi abbiamo sempre favorito con fatti concreti ed iniziative tangibili tutto ciò che può andare nella direzione del sostegno al Sistema Italia, questo è il tema di fondo. Quindi le strutture devono essere valutate per la loro efficacia nel campo della proiezione internazionale dell’Italia, devo dire che oggi c’è una sovrabbondanza di strumenti, ma non parlo solo degli strumenti a livello statuale, parlo anche di quelli a livello regionale, a livello provinciale, comunale ed in qualcun altro ancora a livello di quartiere. Tutti partono per l’estero a rappresentare le loro realtà territoriali i loro enti istituzionali ecc. Credo che sia necessario anche qui una ottimizzazione delle risorse, che ci sia un quadro unitario entro cui collocare le azioni. Tutto ciò evidentemente è ricchezza ma, nello stesso tempo, si può trasformare in uno spreco di risorse. La Confederazione Italiana degli imprenditori italiani nel mondo, non voglio eludere la domanda, è il risultato di una iniziativa di parte che Tremaglia ha messo in piedi per sue finalità. Se avesse voluto fare un ragionamento, come si suol dire, bipartizan, avrebbe coinvolto, nel momento genetico di questa decisione, anche gli esponenti dell’opposizione cosa che non ha fatto. Continua ad andare avanti con questa parzialità nel senso che usa, a questo punto lo posso dire con molta franchezza e con molta trasparenza, il suo ruolo di Ministro degli italiani nel mondo per fare attività politica di parte. Lo fa mandando in giro con vari cappelli suoi rappresentanti che nello stesso tempo sono rappresentanti di Tremaglia a titolo di ministro, sono rappresentanti di Alleanza Nazionale nello stesso momento e sono rappresentanti di non si sa bene di quali altre entità statuali italiane. Vanno in giro magari a consegnare fecola di patate in Argentina e nello stesso tempo a fare campagna elettorale. La Confederazione degli imprenditori degli italiani nel mondo, mi pare, risponda a questa logica. Se non erro Romagnoli è un esponente politico in Grecia e se non erro è stato nominato Presidente o Segretario o comunque rappresentante dell’Associazione degli imprenditori italiani nel mondo in Grecia Quindi insomma Tremaglia può raccontare quello che vuole può provare a farla bere ma il dato di fondo è questo sappiamo come stanno le cose.

Il Ministro Tremaglia ha dichiarato testualmente che lui appoggerà candidati di liste civiche, per le prossime elezioni in cui voteranno per la prima volta gli italiani all’estero

Si, questa è una balla! Mi scuso con i lettori per l’utilizzo di un linguaggio schietto e diretto ma credo che a questo punto sia necessario utilizzare questo linguaggio. Perché…insomma… si immagini la reazione di uno che si senta raccontare delle balle, come reagisce? Facendo finta di nulla? No, non è possibile io reagisco dicendo che racconta balle. Lui sta da tempo tessendo questa sua rete e devo dire anche doverosamente per il ruolo politico che riveste in Alleanza Nazionale. In fondo è un uomo della politica che fa politica e quindi sta mettendo in piedi una sua rete politica per la sua parte politica e questa rete è una rete che vede i comitati tricolore che sono una espressione organica di Alleanza Nazionale, altro che società civile. Non solo ma cerca di metterli assieme agli Azzurri nel mondo; dice qualcosa ai nostri lettori la parola azzurro? Gli Azzurri nel mondo sono organicamente espressione di Forza Italia altro che liste della società civile. Sta facendo una operazione legittima e per la sua parte politica ma deve dirlo con trasparenza.

Alla luce di quanto sta avvenendo in Parlamento, mi riferisco alla modifica della legge elettorale, a che punto siamo con l’applicazione della legge Tremaglia per il voto degli italiani all’estero? Cosa succederà?

Diciamo che le modifiche costituzionali non sono le modifiche Tremaglia perché quelle furono fatte con i governi del centro-sinistra e senza il centro-sinistra la Costituzione non sarebbe mai stata emendata. Cominciamo a porci correttamente anche nella ricostruzione storica. Peraltro io voglio ricordare che Tremaglia andava in giro urlando contro Silvio Berlusconi nel Transatlantico in occasione della precedente bocciatura della modifica costituzionale quindi, senza il centro-sinistra e senza i governi di centro-sinistra quelle modifiche costituzionali non ci sarebbero state. La legge Tremaglia, cosiddetta Tremaglia, che poi sarebbe la legge ordinaria di attuazione del dettato costituzionale, in realtà non risolve né quella legge né il regolamento successivo la questione di fondo e cioè la risposta al quesito: da dove pigliamo i 18 seggi. Ad oggi, siamo in ottobre, non c’è ancora l’individuazione di dove vengono presi 18 seggi, 12 deputati e 6 senatori da assegnare alla circoscrizione estero. Questo perché evidentemente i 18 seggi non sono aggiuntivi ma sono sottratti alla quota, chiamiamola così, nazionale. Io ho presentato una articolata interrogazione al Ministro dell’Interno Pisanu che è l’unico che può rispondere e che ha il dovere di rispondere ai quesiti che gli vengono posti su questo punto perché su questa questione non c’entra né Tremaglia né Fini è competenza ed attribuzione del Ministro Pisanu. La domanda è: «a legislazione vigente, Signor Ministro degli Interni, gli italiani nel mondo, nel 2006, voteranno si o voteranno no nella circoscrizione estero, o meglio, voteranno nella circoscrizione estero, si o no punto interrogativo?». Ad oggi non c’è, non c’è questa possibilità, perché a legislazione vigente non sono stati ancora individuati i 18 seggi tanto è vero che il Ministro Pisanu aveva preannunciato la presentazione di un apposito disegno di legge delega in Consiglio dei Ministri il 16 settembre (le date sono indicate nella mia interrogazione), dove era stato posto all’ordine del giorno questo provvedimento la settimana successiva in Consiglio dei Ministri. Il Consiglio dei Ministri non l’ha mai esaminato. E’ evidente che c’è, questa è la nostra valutazione, anche una correlazione col dibattito che si sta svolgendo alla Camera sulla riforma elettorale truffa. Non è da escludere che Pisanu stia aspettando di vedere cosa succede alla riforma elettorale per la parte nazionale per poi provvedere ad adempiere. La mia sensazione è che al di là della volontà politiche non sto dicendo che Pisanu vuole bloccare evidentemente la legge, però al di là delle volontà politiche c’è il rischio che poi i tempi non bastino.

Deputati esteri, la logica dice che in un collegio così vasto, ad esempio, l’Europa, si dovrebbero candidare nomi che tutti conoscono, nomi famosi che però poco hanno a che fare con la politica. Almeno così si dice.

No, no nomi famosi no, non credo che all’estero per la nostra parte, poi per gli altri non so, che candideremo degli uomini o donne di spettacolo. Nomi famosi non vuol dire nulla ma devo ammettere anche che, in queste circoscrizioni, certo, il nome famoso viene riconosciuto. Nello stesso tempo, però, la maturità delle nostre comunità, la maturità politica, sociale mi porta a dire che ci sono uomini e donne che hanno lavorato per anni e che sono riconosciute ed apprezzate dalla comunità pur non essendo uomini e donne famosi. Li metto sullo stesso piano degli uomini famosi che ripeto, per noi non sono uomini di spettacolo. Sono famosi perché operano con successo nell’imprenditoria, nel campo della scienza, della cultura e del mondo dell’informazione. Noi prenderemo in considerazione uomini e donne nella circoscrizione estero che hanno lavorato per le comunità italiane nel corso di anni e di decenni. Candideremo anche uomini importanti nel campo dell’imprenditoria del mondo della cultura, della scienza e della ricerca.

Su 18 rappresentanti esteri, secondo lei, quanti prevede andranno all’Unione

No questa è una previsione che non si può fare ma il sistema elettorale che è un sistema elettorale proporzionale stando alla legge ordinaria che disciplina poi il principio costituzionale. In realtà i numeri piccoli della circoscrizione estero lo trasformano sostanzialmente in un sistema maggioritario, quindi ci sarà bisogno di una attività fortemente spinta sul versante della coalizione, avere la capacità di creare alleanze in un sistema maggioritario di questo tipo mix maggioritario-proporzionale. Non ci saranno sconvolgimenti, non è immaginabile che una coalizione ne vinca 14 e l’altra 4. E’ il sistema che sostanzialmente impone un equilibrio grosso modo.

Che caratteristiche deve tenere il candidato tipo secondo lei

Deve essere una persona seria, deve essere una persona coerente, deve essere una persona pulita, deve essere una persona che ha operato per le nostre comunità all’estero. Deve essere una persona che sia in grado di rappresentare appunto le nostre comunità nel Parlamento italiano, deve essere una persona che prende la politica come spirito di servizio ma non lo dice, lo fa e lo verifichiamo perché lo ha fatto magari gratuitamente, anzi, rimettendoci di tasca propria nel corso dei decenni passati. Questo diciamo, per noi, è il miglior candidato o la migliore candidata.

Lei ha qualche nome?

Bhè, i nomi ce li ho ma non li dico nel senso che siamo nella fase evidentemente di preselezione elettorale delle candidature ed è ancora presto. E’ inutile evidentemente lanciare in una campagna elettorale o far partire una campagna elettorale quando ancora non è arrivata la risposta del Ministro Pisanu.

Che cosa non è stato fatto secondo lei fino ad ora per gli italiani all’estero, che cosa invece si doveva fare e che cosa farete se vincerete le elezioni

C’è di fondo una differenza sostanziale tra la nostra attività e quella del Ministro Tremaglia ma anche tra la mia diciamo modesta attività da sottosegretario agli esteri con delega per gli italiani nel mondo e quella del ministro. Quando vado in giro, amo ascoltare i nostri connazionali all’estero, mi piace discutere con loro, non ricorro quasi mai ai termini Patria… Non avrei mai immaginato di spendere molti soldi, poi è utile anche capire come sono stati spesi ed a chi sono finiti questi soldi e chi ha pagato. Organizzare un premio agli italiani nel mondo al Vittoriale, occuparmi di consegna di coccarde, ecc… Insomma la differenza di fondo che è anche una differenza di visione politica tra noi e loro è che loro ricorrono ad una retorica patriottarda con la quale rivestono tutto, la Patria … non c’è bisogno di richiamare l’importanza della Patria ai nostri connazionali. E’ un sentimento che gli italiani hanno profondo, sempre vivo. I nostri connazionali piuttosto chiedono che sui capitoli di bilancio della legge finanziaria ci siano stanziamenti adeguati che ci siano risposte alla loro esigenze, che ci siano iniziative concrete. La differenza di fondo è questa, noi lavoriamo magari in maniera meno pomposa, meno retorica, meno demagogica, più concreta, magari sotto traccia per cercare di risolvere le questioni quotidiane. Dall’altra parte, come dicevo, c’è questa filosofia che in qualche modo è anche un elemento genetico. La realtà di bilancio in quattro anni e mezzo è che i titoli della finanziaria che riguardano le comunità all’estero sono stati tagliati. Il capitolo 3121, che è quello che riguarda, per fare un esempio tra i tanti, l’assistenza diretta, quando c’ero io era di 23 milioni di euro, oggi è di 13 milioni di euro, quindi dimezzata. Questo è il dato. Un altro esempio, io ho organizzato la prima Conferenza degli italiani nel mondo il primo incontro con i parlamentari di origine italiana, abbiamo organizzato anche una serie di seminari collaterali quelli lì sono non sono stati momenti celebrativi, ma ogni gruppo di lavoro in quel momento ha prodotto dei documenti e dei programmi per il futuro, in particolare il primo incontro di parlamentari di origine italiana. Su mia proposta, nell’aula della Camera dei Deputati fu accolta all’unanimità l’idea della Costituzione di una associazione dei parlamentari di origine italiana. Parliamo del 2000. Io ho presentato questo disegno di legge al Senato sottoscritto da tutte le forza politiche dalla Lega e da Alleanza Nazionale, tanto per capirci. Non è stato fatto nulla. Adesso, nel mese di Dicembre, organizzano nuovamente un incontro di parlamentari di origine italiana. Per ben 5 anni sono stati incapaci di dare attuazione ad un dettato, ad un impegno, ad una mozione che era stata richiesta cinque anni addietro. Questo è il tema c’è bisogno di dare concretezza, seguito alle iniziative che sono state decise in termini programmatici, non creare eventi e fare propaganda politica. La differenza di fondo tra noi e loro è questa noi vogliamo utilizzare queste occasioni per fare attività progettuale nell’interesse delle comunità, loro ritornano alla moltiplicazione di eventi per fare propaganda politica con un’abbondante dose di demagogia patriottarda assolutamente inutile.

Senatore per concludere, ha qualcosa da aggiungere sulla precaria situazione degli italiani all’estero?

Non solo per la situazione degli italiani all’estero, potrei aggiungere anche quella dell’Italia perché questo governo si appresta a varare una finanziaria come quella che stiamo esaminando in questi giorni da 19,5 miliardi di euro di cui un quarto, grosso modo, di mancata copertura. Cioè non hanno, nella finanziaria, trovato tutti questi soldi, perché quando nella finanziaria si scrive che 4 miliardi giù di lì o su di lì, sono recuperati dalle evasioni fiscali, in termini giuridici, si usa dire ci sia una qualche alea anche perché gli italiani sono stati spremuti in termini di condoni in questi anni. Il recupero dell’evasione fiscale cosa vuol dire? Può darsi che recuperino ma può anche darsi che non recuperino nulla quindi il tema non è solo il tema degli italiani nel mondo, ma il tema più generale del disastro nel quale ci stanno lasciando e dentro al quale bisognerà provvedere con rigore, con serietà ed equità sociale.

Si parla di “risorse estere” ma come vengono sfruttate queste risorse. Che significa risorse estere?

Bisogna vedere in che senso, economiche, culturali. Questo argomento andrebbe specificato noi abbiamo sempre detto che gli italiani nel mondo sono una risorsa per l’Italia quindi in questo senso io considero ovviamente una risorsa strategica per l’Italia, gli italiani nel mondo. Cosa diversa se loro pensano che le risorse strategiche siano quelle della Confederazione degli imprenditori degli italiani nel mondo, tanto per essere ancora una volta assolutamente espliciti. Quindi, in questo senso è evidente che le comunità italiane all’estero rappresentano una risorsa strategica anche in termini psicologici, di sprovincializzare il ceto politico italiano.

Italia e Grecia buoni rapporti?

Bisognerà lavorare molto anche sul tema dei rapporti bilaterali tra Italia e Grecia che sono già straordinari. Credo, però, che vadano rafforzati nell’ottica sia della collocazione geopolitica sia della cooperazione che i due Paesi devono sviluppare nell’area in cui sono collocati. Il bacino del mediterraneo, quindi è una priorità per l’Italia e come tale va non solo coltivata ma anche rilanciata.

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