C.C.S.T./ASSOCIAZIONE RADICALE ADELAIDE AGLIETTA

CONFERENZA STAMPADI PRESENTAZIONE DELLA PETIZIONE PER L'ISTITUZIONE DI NARCOSALE A TORINO

Martedì 21 ottobre il C.C.S.T. – Coordinamento Comitati Spontanei Torinesi e l'Associazione Radicale Adelaide Aglietta consegneranno al Sindaco Sergio Chiamparino una petizione in cui si richiede che venga affrontato in maniera organica il fenomeno “droghe” a Torino attraverso:

la riattivazione dell’Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze;
l’istituzione di un tavolo di lavoro che coinvolga, oltre ai servizi socio sanitari, le forze dell’ordine ed i rappresentanti dei comitati di cittadini;
la definizione di un progetto operativo per la realizzazione di stanze del consumo.
La conferenza stampa dei promotori si terrà mercoledì 22 ottobre, a mezzogiorno, presso la sede dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta (Torino, via Botero n. 11/F).

All'Assessore alla salute
ed alle politiche sociali
del Comune di Torino
Marco Borgione
. Ai Consiglieri comunali di Torino
Agli Assessori comunali di Torino
Al Prefetto Paolo Padoin
All’Assessore Regionale
alla Sanità
Eleonora Artesio

Torino, 22 ottobre 2008

Oggetto: Petizione al Sindaco

In data 21 ottobre 2008, ai sensi dell’art. 13 dello Statuto della città di Torino, è stata depositata una petizione al Sindaco in cui si richiede che venga affrontato in maniera organica il fenomeno “droghe” a Torino attraverso: la riattivazione dell’agenzia comunale per le tossicodipendenze; l’istituzione di un tavolo di lavoro che coinvolga, oltre ai servizi socio sanitari, le forze dell’ordine ed i rappresentanti dei comitati di cittadini; la definizione di un progetto operativo per la realizzazione di stanze del consumo.
Alleghiamo il testo della petizione, rendendoci disponibili per eventuali approfondimenti delle questioni esposte.
Grazie e cordiali saluti.
Domenico Massano Carlo Verra
Associazione Radicale Adelaide Aglietta Coordinamento Comitati Spontanei Torinesi
www.associazioneaglietta.it www.ccst.it

Signor Sindaco,

è ormai chiaro come l'assenza di una strategia efficace e condivisa del fenomeno “droghe” a Torino stia alimentando e rendendo sempre più evidenti sia le problematiche relative alle persone tossicodipendenti sia il disagio crescente della cittadinanza.
L'idea che si potesse fronteggiare il fenomeno esclusivamente con l'intervento dell’esercito (che, a parere del C.C.S.T., per molti versi è stato tuttavia utile e improcrastinabile), sta dimostrando tutti i suoi limiti, riuscendo, per ora, solamente a disperdere su tutta la città un fenomeno prima localizzato prevalentemente in un solo luogo. Questo rende il fenomeno stesso meno controllabile, accrescendo i rischi e i danni sia per le persone tossicodipendenti sia per l’intero tessuto urbano, che deve confrontarsi con una situazione inaspettata e altamente problematica.
Nel corso di un incontro con l'Assessore Borgione, svoltosi il 6 agosto 2008, operatori dei servizi pubblici e privati avevano prefigurato tale situazione, ribadendo la necessità di attivare un tavolo di concertazione degli interventi, per rispondere in modo articolato e efficace, nel rispetto dei bisogni e dei diritti di tutti, alla situazione che si era creata a Parco Stura, senza correre il rischio di spostare semplicemente il problema nel tempo e in altre zone della città, aggravando le già precarie condizioni di vita di molte persone tossicodipendenti ed il disagio della cittadinanza.
L'assessore Borgione si era impegnato a sollecitare nell'immediato il coordinamento tra gli interventi delle forze dell'ordine e quelli dei servizi sanitari ed a istituire al più presto un tavolo di coordinamento, perché i responsabili dei diversi servizi di ordine pubblico, di riqualifica, sanitari, sociali ed i rappresentanti della cittadinanza potessero confrontarsi e definire strategie condivise ed efficaci di intervento. Ad oggi non ci pare sia stato fatto ancora nulla e la situazione continua a peggiorare.
Occorre avviare al più presto questo tavolo di confronto e coordinamento, per definire, senza preclusioni ideologiche nei confronti di alcun servizio o interlocutore, una strategia di intervento articolata ed efficace, declinabile in interventi innovativi e praticabili, capaci di mediare tra i bisogni delle persone tossicodipendenti e le esigenze della cittadinanza residente in determinati contesti, per rendere Torino una città più sicura, libera e vivibile per tutti.
In questa prospettiva riteniamo sia fondamentale istituire servizi innovativi, come le sale del consumo o narcosale (in IV commissione Sanità è ancora depositata la petizione popolare che ne chiede l'istuzione), “… un tipo di servizio che si è dimostrato efficace nei paesi in cui è attivo da oltre 20 anni. Si tratta non di “bengodi della droga”, come superficialmente viene lasciato intendere da alcuni, ma di paesi seri come la Germania, la Svizzera, l’Olanda, la Spagna, la Norvegia, il Lussemburgo, l’Australia ed il Canada. Tutti paesi che hanno una legislazione simile alla nostra. I più recenti studi australiani, canadesi e tedeschi segnalano che questi dispositivi non hanno determinato nessun aumento né del consumo né della criminalità correlata, ma, anzi, fenomeni di segno
assolutamente contrario. Diminuiscono le infezioni gravi e le morti. In modo inequivocabile. E aumentano sicurezza e tranquillità per la cittadinanza tutta, tant’è che nessuno di questi servizi (oramai sono quasi un centinaio di cui oltre settanta solo in Europa) è stato chiuso. Fatto ancor più sorprendente – dimostrato in particolare a Vancouver – aumentano i tossicodipendenti che, frequentando questo servizio, decidono di intraprendere un vero percorso di cura…” (Dalla lettera inviatale un anno fa dal Dr. Paolo Jarre, coordinatore nazionale delle nove principali Società Scientifiche ed Associazioni professionali italiane, componente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio droghe al Ministero della Solidarietà sociale, 30 anni di esperienza e studio sulle tossicodipendenze).
L’attivazione del servizio socio-sanitario della “sala del consumo” è attuabile con la legge vigente. L’art. 79 del DPR 309/90 non vieta l’attivazione di una “sala del consumo”, servizio socio-sanitario di riduzione del danno, parte integrante di quella che comunemente viene definita come la politica dei quattro pilastri per il contrasto alle dipendenze (lotta al narcotraffico, prevenzione, cura e riabilitazione, riduzione del danno). Ciò che è sanzionato è il favoreggiamento di consumo e spaccio in locali pubblici e circoli privati cui tutti i cittadini possono accedere; appare chiaro che questa definizione non può essere attribuita alla sede di un servizio sanitario, preposto alla tutela della salute, frequentato solo da consumatori già attivi di sostanze, che vengono presi in carico da personale socio-sanitario. Crediamo che almeno su questo aspetto ci voglia un'assunzione di responsabilità istituzionale, per non incrementare i già notevoli ed evidenti danni dell'attuale normativa che non è in grado (e forse non vuole) affrontare globalmente il fenomeno ed alla prova dei fatti sta dimostrando tutta l'inconsistenza del suo impianto ipocrita e demagogico (vedi, come ribadiscono gli esperti del C.C.S.T., l’aver definito dei limiti “tabellari” relativi alle sostanze stupefacenti senza previsioni di forme legali di distribuzione delle stesse, rischiando di favorire, così, lo spaccio illegale).
Signor Sindaco noi, in conclusione, le chiediamo di:
 istituire immediatamente un tavolo di lavoro attorno al quale, oltre al Prefetto ed ai responsabili delle forze dell'ordine, siedano anche i responsabili dei servizi socio-sanitari operanti sul territorio ed i responsabili del C.C.S.T. (Coordinamento Comitati Spontanei Torinesi), e di altri Comitati e/o di associazioni in rappresentanza dei cittadini, per definire ed attuare una strategia di intervento capace di governare efficacemente il fenomeno “tossicodipendenze” a Torino;
 affidare a tale tavolo la definizione di un programma operativo per la sperimentazione a Torino di sale del consumo;
 riattivare l'Agenzia comunale per le tossicodipendenze (quanti cittadini torinesi sono al corrente della sua esistenza e delle sue attività?), che deve diventare motore e volano delle politiche sulle tossicodipendenze in città.
Saremmo lieti se Lei ci potesse incontrare per poter approfondire le questioni esposte.
In attesa di una Sua risposta, Le rivolgiamo distinti saluti.
Domenico Massano Carlo Verra
Associazione Radicale Adelaide Aglietta Coordinamento Comitati Spontanei Torinesi
www.associazioneaglietta.it www.ccst.it

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