Testa di capre se bevi…

Borse: Europa in calo. Bene Tokyo. I media ci forniscono accurate informazioni, senza graficamente far apparire il segno meno. Ormai vanno di moda, all’insù o all’ingiù, solo le due cifre. E ancora: Case, allarme dei costruttori:”Senza credito mercato a picco”. E ancora: Anche le borse arabe calano in una giornata che vede i mercati finanziari arrestare la tendenza al rialzo dei giorni scorsi, per il timore di una recessione globale. E ancora: Investita dalla crisi finanziaria internazionale, la banca russa Globex, la 31/ma nel Paese per volume di capitali, ha sospeso la chiusura anticipata dei depositi dei suoi clienti, molti dei quali si erano affrettati a trasferire i loro risparmi nelle più sicure banche statali. E ancora: A Brinzio, nel Varesotto, in via Indipendenza c’erano alcune sagome di legno a misura d’uomo che raffiguravano alcuni bambini, erano loro che avevano realizzato le sagome nell’ambito di un progetto sulla sicurezza stradale di cui quattro di colore: nella notte i volti dei bimbi di colore sono stati ridipinti con vernice bianca da alcuni vandali. E ancora: Berlusconi al massimo del gradimento Tremonti, Gelmini e Brunetta le star.
Un suggerimento: fatevi ostinati come le capre e bevete a gargarozzo, acqua o chinotto, ma non bevete tutto quello che appare chiaro. Presto, cambierà colore…

Ve lo scrivo da Capranica, la “cittadina fondata nel periodo etrusco e sviluppatasi sopra uno sperone di tufo a circa 370 metri di altitudine sul livello del mare, un’intera popolazione dispersa dalle invasioni post decadenza romana, che utilizzò le case, abbandonate e diroccate e ne fece rifugio per i pastori, i quali vi si stabilirono definitivamente con i loro greggi di capre, da cui il nome. Fino al 1676,si ripeterono atti di dedizione ai Papi, ricevendo in cambio esenzioni e benefici. E da allora, fu affidata la gestione a governatori laici che si successero per circa un secolo, fino alla conquista napoleonica.
In epoca moderna fu conquistata dalle truppe francesi e si adeguò alla nuova gestione amministrativa, che però prevedeva l’abitudine alla leva forzata, la partecipazione alle imprese militari del nuovo governo e la deportazione degli oppositori e degli affezionati all’Ancien Régime. Capranica eresse il proprio Albero della Libertà, abbattuto nel 1799, e l’aquila dorata, pacificamente trasportata nel Duomo. Più tardi fu conquistata dalle armate guidate dal Principe di Sassonia che organizzò un governo provvisorio del quale fecero parte distinti membri della borghesia locale. Più tardi passò anche Mazzini, diretto a Roma, che ne conservò un vivido ricordo; ed infine le milizie del Re d’Italia, che vi entrarono il 17 settembre 1870″.
Si conclude a questa data, la pagina storica dell’encyclocapranica: Capranica sparita…rimane la Neri, sotto la rocca. Quella che se la bevi, ne ribevi. Non è la Coca Cola, ma è buonissima, è un chinotto, un agrume originario della Cina meridionale, viene innestato soprattutto su arancio amaro…
L’acqua di Capranica, non è più la meravigliosa acqua leggermente minerale decantata nei secoli, Petrarca ospite compreso. Per adattarsi alle normative europee, si scopre che è ricca a dismisura di arsenico. Paghiamo le tasse come se lo fosse e la si compra, per berla, al supermercato. Io ho imparato, perchè qualcuno mi ha insegnato, mi ha indicato la via, a prenderla, l’acqua, in una fonte poco distante, 15 minuti dal paese, perchè quì di acque ce ne sono meravigliose, ancora…la Via…c’è la Francigena, ancora, che ci passa sotto. Nelle cantine e grotte riadattate, ora vivono “gli stranieri”, i pendolari romani…Noi lo sappiamo ma tanti no, tanti che dovrebbero vedere e mostrarci quanto ancora di buono rimane, quanto la terra ci offre. Le capre non ci sono più, ma hanno fatto la storia dell’ostinazione e della resistenza di un popolo, sta a noi, interpretare il passato, per affrontare il presente.

n.b. per le immagini

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