Atene,reazioni e solidarieta' per la sentenza emessa in Italia contro Carlo Ruta.
Sentenza oscurantista sul web. L'allarme e la mobilitazione si
estendono in Grecia. Decine di blog prendono posizione. Numerose note
di protesta indirizzate all'Ambasciata italiana di Atene.
Ad animare la protesta, fra gli altri, è lo studioso ateniese e professore universitario
Nikos Klitsikas, esiliato politico in Italia nel periodo della
dittatura dei Colonnelli e, negli anni più recenti, storico delle trame
nere in Europa, in collaborazione con Andrea Speranzoni.
Mentre in Italia la risposta del web alla condanna dello storico
Carlo Ruta per stampa clandestina cresce di giorno in giorno, a seguito
della pubblicazione del testo della sentenza emessa dal giudice
Patricia Di Marco, ripercussioni significative del caso si hanno in
Grecia. Numerosi blog ed esponenti della cultura di tale paese stanno
prendendo infatti posizione contro la condanna, intesa come espressione
dei poteri torbidi che stringono il sud e di politiche governative
scopertamente illiberali. Constatata quindi la gravità della situazione
che si è venuta a creare in Italia, vengono denunciati sui siti greci i
pericoli che, dopo tale evento giudiziario, ricadono su tutti i paesi
dell'Unione Europea, in merito alla libera espressione in rete. Dai
blog e da altre fonti si ha altresì notizia di numerose note di
protesta indirizzate all'Ambasciata italiana di Atene, oltre che, nella
medesima capitale, alle sedi del Consolato e dell'Istituto Italiano di
Cultura.
Discussione anche su :MeetUP Amici di Beppe GRILLO General Board:
Carlo Ruta è un giornalista e storico siciliano. LÂ’8 maggio scorso è stato condannato dal Giudice penale monocratico Patricia Di Marco, su querela del Procuratore Agostino Fera, per il reato di stampa clandestina, previsto dallÂ’art. 16 della legge sulla stampa del 1947 per non aver eseguito la registrazione del proprio sito web www.accadeinsicilia.net presso la cancelleria del tribunale come previsto dallÂ’art.5 della succitata legge. Ruta è stato condannato al pagamento di una pena pecuniaria di 150 euro (ridotta con le attenuanti generiche) più il pagamento delle spese processuali che ammontano a 5000 euro.
AccadeInSicilia (visibile su WebArchive) era un blog, o come ha voluto definirlo lo stesso Ruta in sede processuale un “diario di documentazione civile”, e la sentenza apre un pericoloso precedente tramite il quale tutti i blog aggiornati periodicamente, seguendo tale interpretazione, potrebbero venire equiparati a dei giornali. Quindi clandestini, se fanno informazione.
In questi giorni sono state rese pubbliche le motivazioni della contraddittoria sentenza – disponibile per la lettura integrale su Penale.it grazie a Daniele Minotti – a cui vanno aggiunti questi altri documenti ed è quantomeno impossibile analizzarla nel breve spazio di un articolo. La questione portante delle motivazioni verte sulla “periodicità” delle pubblicazioni di Ruta, che non ha però precisa cadenza giornaliera o settimanale come dimostrano questi dati usati anche in sede processuale.