(ECPAT),8 LUG. “Pedopornografia e prostituzione minorile sono solo il triste epilogo di una disattenzione sociale, che però diviene il punto di forza di sfruttatori”. ECPAT Italia interviene con le parole del suo Segretario Generale, Yasmin Abo Loha, sul caso delle cosiddette “lolite romane” portato alla luce questa mattina dal quotidiano la Repubblica.
Generazione senza guida. Casi come questi – continua la Loha- mettono in evidenza diversi aspetti che ECPAT denuncia da tempo: la tendenza degli adolescenti italiani a fare soldi senza sacrifici senza rendersi conto che si finisce col sacrificare il proprio corpo; adulti senza scrupoli pronti a lucrare sull'innocenza e sulla voglia di apparire tipica degli ultimi anni; la mancanza di un educazione alla sessualità ed all'affettività prima del raggiungimento dell'età del consenso.
Appello. ECPAT si rivolge in particolare in questo momento ai genitori, agli insegnanti ed a tutti coloro che hanno contatti costanti con i ragazzi affinché affrontino questi temi e sappiano guidare i ragazzi. I ragazzi conoscono le tecnologie contemporanee decisamente meglio degli adulti, hanno però bisogno di essere guidati ed indirizzati nelle azioni che intraprendono online e devono essere messi al corrente sulle possibili conseguenze, comprese quelle di lungo termine.
Adescate in rete. E' impensabile continuare a sentire di minorenni adescati e disposti a fare casting e provini attraverso una webcam, questo è sintomatico della mancanza di consapevolezza di chi e di ciò che potrebbe esserci dall'altra parte. Il buon senso non è certo una caratteristica dell'adolescenza. Quando non si conoscono le conseguenze di certe scelte si rischia di entrare in meccanismi dal quale è difficile uscire solo per il puro gusto di poter raccontare qualcosa di agli amici o per entrare a far parte del gruppo dei pari.
Piccoli maschi in vendita. Oltre alle “lolite romane”, ECPAT in questi giorni ha lanciato anche l'appello in merito alla prostituzione maschile minorile. “I dimenticati tra i dimenticati. I bambini di sesso maschile, vittime dello sfruttamento sessuale lungo le nostre strade. Non hanno atteggiamenti, né vestiti provocatori, li vedi apparentemente in ozio, come se spacciassero, in gruppetti stile ghetto nero, prostituzione prevalentemente spontanea, non vanno in rete, ma chi deve sapere sa.. il sesso è consumato nei bagni di noti locali o in macchina. Un fenomeno sommerso che riguarda circa un quarto dei minori inseriti nella prostituzione.
L'unica soluzione è la prevenzione: educare alla sessualità e rieducare all'affettività ed alla gestione delle relazioni. Le “lolite romane”, insieme a tutte le altre vittime di prostituzione e sfruttamento avranno bisogno di percorsi di recupero, che sappiano tenere conto degli aspetti psicologici, ma soprattutto educativi. La rete dei servizi è pronta ad affrontare questi casi? ECPAT lo sta facendo ma chiede un’attenzione maggiore da parte di tutti, politica, istituzioni, servizi, scuole per dare una risposta concreta ed efficace.
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Serena Benedetti
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