Che l’Italia sia alla deriva socio-istituzionale non ci piove. Il paese sta in piedi perché poche persone di buona volontà, compreso lo scrivente, si fanno violenza psico-fisica per credere ad una inversione di rotta, ma gli attuali parametri, non solo di natura economico-finanziaria, ma anche quelli sociali fanno acqua da tutte le parti. Non è che gli Italiani non vogliano parlarsi, dialogare, aiutarsi vicendevolmente, convivere con un minimo di serenità, ma la situazione nella quale governi di destra e di sinistra ci hanno portati negli ultimi 20-30 anni, non consente più di trovare le risorse affinché ciò avvenga. Ognuno pensa per se, manca il senso della collettività ed ognuno cerca con molta fatica di arrabattarsi meglio che può per salvare il salvabile.
Non ci si fida più di nessuno, nemmeno di quei baluardi istituzionali che fino a qualche tempo fa ci davano la sensazione di avere un po’ le spalle coperte. Ed intanto, mancando il dialogo, la società si incattivisce, parla attraverso le carte bollate (se può, altrimenti si va in galera mentre i ladri stanno a fare la bella vita prendendo per i fondelli le persone oneste e per bene), ci si alimenta in maniera oscena con risorse “commestibili” a volte zeppe di veleni, per vendere molti commercianti danno da intendere che la neve é di color nero e sono in molti a cascarci ecc.ecc.
Adesso scoppia il caso, forse condivisibile, di Corradino Mineo che mette in crisi lo stesso suo Pd e non si possono certo giustificare le evidenti ragioni per le quali Matteo Renzi lo abbia tolto dalla commissione affari costituzionali ecc.ecc
Insomma, dove andremo a parere, visto che l’onestà intellettuale è scesa molto e molto al di sotto del lezzo di un letamaio ?
Non è detto che, a breve, ci ritroveremo al comando del paese gli stessi uomini che hanno rovinato: l’Italia: Matteo Renzi infatti, per il caso Mineo, si è avvalso di questi uomini che, sicuramente, pretenderanno una…merenda !
ARNALDO DE PORTI
