MUSÀE D’ORSAY:I CAPOLAVORI PER LA PRIMA VOLTA IN MOSTRA AL VITTORIANO

Saranno esposte fino al prossimo 8 giugno oltre sessanta opere, realizzate tra il 1848 e il 1914, provenienti da uno dei musei di Parigi tra più importanti al mondo. Il Museo d’Orsay, che lo scorso anno ha registrato un’affluenza di oltre tre milioni di visitatori, finalmente approda nella capitale. Un successo sempre crescente, viste le mostre tratte dall’enorme collezione, che hanno invaso il mondo ma se si vuole circoscrivere solo all’Italia, basti pensare alle ultime, come a Venezia, dedicata a Manet e a Torino riservata a Renoir. Tra i nomi dei grandi maestri francesi ricordiamo Gauguin, Monet, Degas, Sisley, Pissarro, Manet, Corot, Seurat fino all’olandese Van Gogh. E’ solo una porzione dei più noti che potrete ammirare all’interno delle sale espositive. Una sezione introduttiva è stata interamente dedicata alla storia di questo museo, ex-stazione ferroviaria, la Gare d’Orsay, celebrando in particolare la grandezza di Gae Aulenti, architetto italiano, scomparsa lo scorso anno, che ne progettò nel 1980 la sua realizzazione, sotto il governo di Francoise Mitterand, fino alla sua inaugurazione del 1986. All’interno è possibile vedere anche i progetti, i modellini, le immagini che la ritraggono e un filmato esplicativo del curatore, Guy Cogeval, presidente del Museé d’Orsay nonchè dell’Orangerie. Dal 2011 è stato ulteriormente ampliato ma le sue collezioni, celebri per i capolavori impressionisti e post-impressionisti, fino ad arrivare ai realisti, ai simbolisti e di accademia, costituiscono un’introduzione alla cultura delle avanguardie. La provenienza si avvale di una duplice origine, da un lato le acquisizioni ufficiali dei Salon, dall’altro le opere impressioniste, acquisite con difficoltà poiché all’inizio non ritenute di qualità, inizialmente aggiunte per donazione. L’esposizione è stata suddivisa in cinque sezioni, la prima è dedicata alla pittura accademica dei Salon, nucleo primordiale della collezione, dove è possibile ammirare soggetti mitologici e di storia, con artisti come Cabanel fino ad arrivare a Courbet. La seconda evidenzia i cambiamenti della pittura di paesaggio della Scuola di Barbizon che danno inizio allo studio impressionista della luce e all’avvento della pittura en plein air. La modernità ritratta dagli impressionisti apre la terza sezione dove Parigi offre loro una miriade di nuovi soggetti, segno tangibile di un’accelerazione storica della civiltà del XIX secolo. La quarta sezione segue poi l’evolversi del linguaggio pittorico della seconda metà dell’Ottocento nell’orientamento simbolista. Questo movimento si manifesta attraverso i ritratti, le scene di costume e i paesaggi evidenziando un particolare contenuto emotivo. L’eredità lasciata dall’impressionismo conclude le sezioni dove i pointillisti del 1880 spingono al limite la separazione delle macchie cromatiche, il definitivo abbandono della prospettiva e il moltiplicarsi delle sperimentazioni, si evidenzia nel gruppo dei nabis, riaffermando la dimensione decorativa delle opere in un grande formato. Tra i capolavori, l’atmosfera evocativa da Piccole Donne delle Fanciulle al pianoforte di Renoir, soggetto celeberrimo, la Foresta di Fountainbleau, qui in una timida versione di Bazille, emblematica e più volte immortalata da altri artisti, e Degas con le sue Ballerine. Per la ritrattistica merita di essere ricordato Manet nel suo Berthe Morrisot con un mazzo di violette, essenziale nella cromaticità ma di grande effetto, nel cogliere la delicata eloquenza dello sguardo di questa artista donna, una rarità per quel periodo. Il titolo così promettente può trarre in inganno poiché mancano le opere più conosciute, in realtà nessuna può essere definita di secondo piano; si è voluto guidare il visitatore attraverso l’intero percorso storico-artistico del Museo d’Orsay, segno evidente che consolida i rapporti odierni che da anni intercorrono tra i musei italiani e francesi, suggerendo, a chi ancora non l’ha fatto, un viaggio per poter ammirare l’intero museo a Parigi.
Alessandra Broglia
Complesso del Vittoriano
“Musée d’Orsay. Capolavori”, dal 22 febbraio all’8 giugno. Via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali).
Orario: dal lun al gio 9,30-19,30; ven e sab 9,30-23; dom 9,30-20,30. La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti: €12 intero, € 9 ridotto. Informazioni 06/6780664

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