Estratto e tradotto da Luigi Reale sull’articolo di KATHRYN CAIN – Bedfordshire on Sunday dell’11/01/2014, dal titolo: “Limited access to Bedford Italian consular services angers community”. Alle persone intervistate nell’articolo Emma Bonino, Marta Dassù e gli alti funzionari della Farnesina complici delle chiusure devono rispondere e dovranno risponderne.
I servizi consolari a Bedford, per il rinnovo dei passaporti, sono ora aperti solo una volta al mese nella chiesa italiana di S. Francesca Cabrini dove molte persone, prevalentemente anziane e all’impiedi per ore nel momenti di massimo afflusso, cercano e chiedono assistenza. La giornalista Kathryn Cain venerdì 10 gennaio, per rendersi conto della situazione, si è recata sul posto.
I membri della Comunità italiana stanno ancora combattendo per avere il loro sportello consolare riaperto dopo che il governo del loro Paese ha fatto ulteriori tagli al servizio.
Quando lo sportello consolare di Bedford chiuse nel settembre 2012, migliaia di italiani hanno marciato per le strade in segno di protesta e poco dopo il servizio è ripreso per un giorno alla settimana.
Servizi, che hanno sede presso la chiesa italiana di S. Francesca Cabrini in Woburn Road, ma che dal mese d’agosto 2013, senza nessun preavviso ufficiale, aprono solo una volta al mese.
Un solo dipendente, che ogni secondo venerdì del mese, deve servire fino a 100 italiani di Bedford e quelli provenienti da tutta l'Inghilterra orientale.
Il governo italiano vuole farci credere che nell’ufficio di Bedford ci sono solo una manciata di richieste di rinnovo di passaporti ogni mese. In realtà decine d’italiani viaggiano per centinaia di chilometri, per schiacciarsi in un piccolo spazio, offerto gratuitamente e generosamente dalla chiesa, aspettando per ore, in attesa del loro turno.
Questo mese Louisa Clemenzi, 41 anni, e sua mamma Vincenza di 67 anni, che ha vissuto in Gran Bretagna per 59 anni, afferma: “sono qui per rinnovare il passaporto di Vincenza. Abbiamo viaggiato da Wellingborough a Nord, ma nonostante siamo arrivate ​​presto, eravamo già al numero 45 nella coda”.
Louisa aggiunge: “L'ufficio di Bedford non è citato sul sito del Consolato, ho dovuto chiamare Londra lo scorso lunedì, aspettare in attesa per 15 minuti, a 75 penny al minuto (quasi 1 euro al minuto), per sentirmi dire che l’ufficio è aperto solo il secondo venerdì del mese dalle 9-12. Ho dovuto portare il mio bambino di 2 anni da una baby-sitter per l'intera giornata, solo così infine ho potuto accompagnare mia mamma qui.”
Per avere un passaporto rinnovato o nuovo, la gente deve prima fare un vaglia postale (oltre 90 euro), il consolato infatti non accetta pagamenti in contanti, carta di credito o assegni. Devono inoltre avere due buste pre-pagate (circa 10 euro), dove mettere tutta la documentazione per il passaporto, per fargli fare una spedizione di andata e ritorno su Londra, un modulo da compilare scaricato dal sito del Consolato, due foto e infine prendere le impronte digitali. Di queste cose però la maggior parte delle persone presenti all’arrivo non è a conoscenza, tutto funziona tramite il passaparola e la solidarietà reciproca, piuttosto che tramite i canali ufficiali.
Maria Allen, 46 anni, ha portato sua mamma Rosaria Provenzano, di 76 anni, che è in cattive condizioni di salute, per tutta la strada da Plymouth (dal Sud dell’Inghilterra) per farle rinnovare il passaporto.
Maria ha detto: “Ci sono volute cinque ore per arrivare qui la scorsa notte e abbiamo dovuto pernottare da parenti a Kettering (Nord di Bedford) per essere qui questa mattina. È davvero un lungo viaggio e un viaggio di andata e ritorno di 500 miglia per noi (800 Km)”.
La famiglia Centracchio, provenire da Luton, è venuta qui perché il primo appuntamento disponibile per un rinnovo, al Consolato di Londra, era nel mese d’aprile. Loro sono numero 41 nella coda.
Anna, di 45 anni, che è venuta con il marito Mario, di 48 anni, e il figlio Daniel, di 21 anni, dice: “Si può telefonare a Londra solo in certi orari, ma è un caos. Sapevamo che sarebbe stato affollato qui, ma non così”.
Dal 2012 ad oggi ci sono state cinque interrogazioni parlamentari presentate da deputati italiani a sostegno della causa. L’ultima fatta da Gianni Farina, membro della Camera dei Deputati, che ha sfidato il ministro degli Esteri Emma Bonino ed è attualmente in attesa di una sua risposta.
Il 19 novembre 2013, Gianni Farina ha chiesto al Ministro: 'Le soluzioni attuate sono prive di quella attenzione che le nostre istituzioni debbono alla comunità italiana.
Oltretutto, l’accentramento del servizio a Londra ha provocato ulteriori e gravi difficoltà per l’evidente aumento della richiesta negli uffici consolari della capitale.' –
E conclude – 'Quali disposizioni il Ministero voglia attuare con l’obiettivo di addivenire ad una soluzione positiva che consenta di sopperire alle attuali difficoltà con l’immediato ripristino del passato servizio settimanale e una soluzione, per il futuro, più aderente alle aspettative della comunità italiana di Bedford?'
In tutto il mondo Emma Bonino sta progettando chiusure di servizi consolari.
Sue Chirico, che insieme a suo marito, Luigi Reale che presiede il Comitato per i servizi consolari, e che hanno guidato la campagna a Bedford, dichiara: ” Quello che non riesco a capire è il motivo per cui hanno chiuso un ufficio in città che stava facendo soldi? Sembra si tratta solo di una mossa politica”.
“Gli italiani, anche da qui, pagando un sacco di soldi che vanno nelle casse italiane, su tante cose, quindi se il governo vuole farla finita con gli italiani residenti all'estero, dobbiamo ugualmente anche farla finita di pagare tutte queste tasse.”
Alle prossime elezione comunali Luigi è stato selezionato e nominato candidato laburista per il collegio centrale di Bedford. Questo darà maggiore incisività alla campagna sui diritti degli italiani nel Regno Unito attraverso il sistema politico britannico.
Recentemente il Gruppo Laburista della Contea, che stà ugualmente sostenendo la campagna dei cittadini italiani di Bedford, ha scritto diverse volte all'Ambasciatore italiano per il Regno Unito e al Console Generale per chiedere un incontro. Non hanno mai risposto.
Il Leader dei Laburisti Sue Oliver ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Ho parlato personalmente con l’emissario del nuovo Ambasciatori italiano, quando ha visitato Bedford alla fine dell'anno scorso, e ho illustrato il mio punto di vista in maniera molto chiara. Ho detto che la situazione attuale è inaccettabile quando ci sono persone anziane in coda fuori al freddo, come si è verificato, allora le cose qui da noi devono cambiare.”
Bedfordshire On Sunday ha provato a contattare l'Ambasciata italiana a Londra, ma non erano disponibili a rilasciare nessuna dichiarazione.
Sei italiano e vivi nell’Est Anglia? Quali sono state le tue esperienze con la riduzione dei servizi consolari? Scrivi a: kathryn.cain @ bedsonsunday.com Chiamare al 01234 369589 o tweet @ @ Kathryn_Cain bedfordnews