ORA RENZI FA BENE A FRENARE DOPO L’ACCELERAZIONE INIZIALE

Il fatto che Matteo Renzi ora pensi di non portare gli Italiani al voto prima del 2015 significa, a mio parere, che è maturata in lui una certa consapevolezza sul pericolo, peraltro ancora latente, per il quale l’elettorato politicamente maturo sarebbe stato costretto al voto senza un minimo di convinzione su chi votare, ma anche e soprattutto perché, rebus sic stantibus, il Pd avrebbe corso il rischio di disgregarsi prima della predetta data.

Nel frattempo, egli ha così allontanato lo spettro dello sgambetto “in famiglia” ad Enrico Letta, probabilmente anche per rivedere, con meno ansia, alcuni aspetti del programma annunciati in campagna elettorale ove, un po’ di demagogia renziana, caratteristica peraltro in capo a tutti i partiti, ha costituito un ingrediente per condire più saporitamente le…pietanze da offrire all’elettorato

Tutti, anche gli stessi sondaggisti, hanno notato che, all’accelerazione iniziale di Matteo Renzi ha fatto seguito quasi subito un po’ di…calma, molto verosimilmente volta a smussare qualche intemperanza di troppo (il caso Fassina, definito poi da Renzi come una battuta, docet !), a cui si aggiungono tanti altri malumori ad opera di chi non si lascia incantare dal movimentismo, anche dialettico, iniziale, ma pensa, con fredda razionalità, agli strumenti adatti per cambiare l’Italia. Oggi infatti viviamo in una situazione socio-politica in cui la gente è più preparata, e per certi versi anche più onesta, della classe politica ! Classe politica che ha bisogno di essere rimboccata e rimbeccata ! Non per niente, qualche giorno fa, ho mandato una mail certificata al Sindaco di Firenze, neo segretario del Pd, per aprirgli gli occhi alla luce di una mia esperienza di vita, sicuramente in contesti più vicini alla realtà rispetto a certa demagogia. Ho detto a Renzi che, tagliare le province non porta da nessuna parte quanto ad eliminazione di costi e che la vera emoraggia finanziaria, economica, sociale, legale e quant’altro, sta in capo alle Regioni, che stanno dissanguando il Paese con strutture elefantiache, rette spesso da personaggi sui quali è meglio non tornare sull’argomento, visto che sono i Tribunali ad occuparsene già da tempo !

In sintesi, vorrei chiudere dicendo che se Renzi non vede questa trave che l’Italia ha negli occhi chiedendosi perché Le Regioni contemplate da subito in Costituzione abbiano preso un avvio soltanto una trentina d’anni dopo, ci sarà pur un motivo ? Che è quello che stiamo pagando adesso, in quanto, così come sono concepite, esse sono venti duplicazioni dello Stato Centrale che non rispondono a nessuno ! Nemmeno alle leggi dello stesso Stato ! Meglio province allargate ad una nuova geografia e quindi più vicine al cittadino ! Sicuramente più economiche, più controllabili e, lasciatemelo dire, più trasparenti ! Tanto per usare un…eufemismo.

ARNALDO DE PORTI.

dearstern@hotmail.com

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