Si dà per certo e per vincente Matteo Renzi alla segretaria del PD (Partito Democristiano). I sintomi ci sono tutti. Populismo, ragionevolezza, demagogia, furbizia, manierismo, buon senso, rassegnazione, rispetto etcetera etcetera. Altrettanto demagogico sarebbe oggi porre la questione di Renzi al cospetto dell’atto pratico e nel confronto politico tra le compagini. Certo è che se il PD vincesse le elezioni con la maggioranza assoluta dei voti, allora l’atto pratico sarà facile facile, in caso contrario il buon Renzi si troverebbe un esercito di pompieri che spegnerebbe presto o quasi subito i suoi bollenti spiriti. In sintomi, dicevamo, dicono Renzi ,e se la diagnosi fosse sbagliata? E se questi fssero invece indicatori di un’altra malattia? Insomma, la certezza che vuole Renzi vincitore assoluto delle primarie sembra troppo “certezza” per essere creduta a scatola chiusa. Ma se, puta caso, Renzi non vincesse e se a vincere fosse, per esempio, un Fabrizio Barca, allora il fuoco di sbarramento dei pompieri non servirebbe a nulla. In quel caso occorrerebbe l’artiglieria pesante non certo un po’ d’acqua spruzzata dalle autopompe.