A tutti gli italiani della terra*****

Qui e subito

Si parla di riforma elettorale. Ma quali passaggi obbligatori dovrà subire è ancora presto sapere. L’ 1,905% è la percentuale scelta per i deputati ed i senatori da eleggere all’estero. Questo sino adesso. Da che cosa sia scaturita e come sia stata scelta, non so dire, ma mi riprometto di studiare. Le elezioni politiche non si possono indire, dicono tutti, perché c’è bisogno di approvare una nuova legge elettorale. Un sistema, cioè, che permetta alla coalizione che vince, di poter governare con una maggioranza stabile. Il centrodestra, per mano di alcuni saggi appositamente reclutati, si vide bocciare, attraverso il referendum popolare, la loro proposta di revisione costituzionale. La baita di Lorenzago è divenuta famosa perché ivi accolse il simposio. Dunque, referendum non plus ultra. Quella riforma prevedeva anche la riduzione del numero dei parlamentari. I deputati da 630 sarebbero divenuti 518 cioè 112 in meno ed i senatori da 315 a 252 cioè 63 in meno (senatori a vita esclusi). Il progetto avrebbe visto, lasciando la percentuale dell’1,905%, scendere anche il numero degli eletti nella circoscrizione esteri: 9,87 deputati e 4,8 senatori. In realtà, si sarebbero sfrondate le camere di ben 175 parlamentari. La polemica della riduzione dei costi della politica, oltre che essere un cavallo di battaglia demagogico e populista, non è del tutto infondata. Mi è venuta la curiosità di fare un curioso paragone con gli U.S.A. Cioè, mi sono posto il problema di applicare le percentuali dei senatori e deputati americani al sistema camerale italiano in considerazione del numero degli abitanti.
L’Italia conta 57.000.000 di abitanti, se si considera che i senatori sono 315 (esclusi i senatori a vita) ed i deputati sono 630, abbiamo un senatore ogni 180952,4 abitanti ed un deputato ogni 90476,2 abitanti.
L’America conta, invece, 250.000.000 di abitanti, 100 senatori e 435 deputati per un totale di 535 parlamentari. Per cui c’è un senatore per ogni 2.500.000 americani ed un deputato ogni 574712,6.
La curiosità dell’indagine sta nel tentare di adeguare senatori e deputati italiani alle proporzioni americane. Dopo qualche calcolo non troppo agevole, sono arrivato alla conseguenza che il numero dei parlamentari italiani si sarebbe dovuto decurtare di 823 unità in totale, con 23 senatori e 99 deputati. Per curiosità e paradosso, allo stato delle cose, l’Italia conta circa un esubero di parlamentari, rispetto agli U.S.A., pari a tre Senati ed una Camera e rotti in più.
Una volta stabilito il numero dei parlamentari totale, applicando la percentuale dell’1,905% per quelli da eleggere all’estero, avremmo, per 23 senatori lo 0,44% e per 99 deputati l’1,88%. Praticamente meno di mezzo senatore ed un deputato e tre quarti.
Morale della favola, gli eletti all’estero sicuramente non aumenteranno di numero. In ogni caso e con qualunque tipo di riforma elettorale. I 18, nonostante la buona volontà, l’attivismo, la presenza costante a Roma, l’abbondante presentazione di proposte di legge, interrogazioni ecc. nulla hanno potuto contro la chiusura del consolato italiano in Grecia e nulla hanno potuto contro la situazione gravissima dei consolati onorari in Canada.
Non sarebbe il caso, qui e subito, di cercare di partecipare con più “peso” alle decisioni che vi riguardano? Vi interessano o no i parlamentari eletti all’estero? Li trovate utili? Indispensabili? Io dico di sì, eccome! Ma voi dove state?

Un abbraccio

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