Di questi tempi si è portati a pensare che il minatore sia una figura che fa parte di un patrimonio storico del passato, non solo, ma è di dominio quasi comune, specie per le nuove generazioni – fatte salve quelle eccezioni che sono imparentate o comunque riconducibili in qualche modo agli avi di quest’ultime, non parlarne o parlarne poco, se non in occasioni di qualche disgrazia in miniera. E di queste, purtroppo, dobbiamo parlarne fin troppo spesso anche ai nostri giorni.
Andrebbe pertanto ricordato più spesso, anche a scuola, che detta figura, alias il minatore, che ha lavorato ed – ahimè – anche perso la vita in miniera per cause indirette ad essa correlate – che con i suoi inimmaginabili sacrifici, ha offerto un contributo essenziale per la rinascita del nostro Paese dopo l’ultima disgraziata guerra, come primario artefice del riavvio di un oggettivo benessere che oggi stiamo godendo tutti, anche gli stessi giovani, seppur frustati dall’attuale tragica congiuntura economica in cui langue da anni non solo il nostro Paese. Per cui il Minatore è e resta un eroe al quale vanno ascritti molti meriti, al pari, se non di più, rispetto ad altri contesti sociali.
Detto questo, vorrei parlare dell’incontro di Fratta del 2 dicembre 2012 per la commemorazione di Santa Barbara, incontro a cui hanno partecipato autorità civili, militari, con in testa il Presidente A.I.E.M., Associazione Italiani Minatori ex Minatori Emigranti, Avv. Barbara Martinuzzo, incontro che, ogni anno, ci riporta a casa più ricchi di sentimenti, di amore, di fratellanza, ingredienti tutti che contribuiscono, via via, gradualmente, ad alimentare e fra crescere quella concordia sociale di cui il Paese ha tanto e tanto bisogno.
Mi hanno fatto specie, fra quelle degli altri oratori, le parole del Vice-Sindaco il quale, ricordando l’importanza di questa annuale Commemorazione di Santa Barbara, ha fatto capire, molto velatamente, che anche le nuove generazioni dovrebbero in qualche modo prendere esempio dal mondo della miniera, ossia da quei Minatori che, in altri tempi, si sono sacrificati per il bene comune, del quale oggi tutti noi siamo fruitori.. Ed il buon esempio dovrebbe venire dalla scuola che invece, pure lei, presenta alcuni nei.
Dopo la cerimonia, invero un po’ compromessa all’esterno dalle condizioni meteo, si è assistito ad un concerto eccezionale da parte della banda, i cui pezzi non potevano non suscitare tanta commozione, ma anche tanta voglia di appartenenza ad una Italia che, per quanto ancora troppo lacerata, è pur sempre un bene comune.
Poi, nota più amena, siccome tutti i Salmi finiscono in…Gloria, come ci aveva detto in mattinata durante lì’Omelia il Parroco di Fratta, c’è stato un ottimo pranzo sociale in un noto Ristorante di Orsago, ove è stato possibile creare, rinnovare, alimentare e costruire nuovi sentimenti di amicizia, facendo riferimento e traendone anche un forte insegnamento di vita, da alcuni superstiti delle miniere del Belgio (v. foto) che, durante un piatto e l’altro, ci hanno offerto uno spaccato di vita da cui si può, ma anche si deve, solo imparare.
Arnaldo De Porti
Consigliere A.I.E.M,
Associazione Italiana Minatori
ed Ex-Minatori Emigranti.