La situazione civile, politica e giudiziaria, in Italia, ha raggiunto, da gran tempo, livelli di guardia. Il dibattito sui diritti civili appare incancrenito su posizioni antistoriche, difese col ricorso ad argomentazioni ancor più sorpassate, divisive, paralizzanti, tanto per veri obiettivi di riforma, quanto per una più puntuale ed inclusivistica applicazione del materiale normativo esistente.
Al contempo, se una legislazione generale fatica ad affermarsi in qualunque ambito (riassetto del diritto di famiglia, in vista del riconoscimento delle unioni di fatto; libertà religiosa; depenalizzazioni; bioetica e ricerca), la difesa dei diritti delle minoranze registra arretramenti ancora più vistosi, segno di battaglie che spesso manca il coraggio e la responsabilità di combattere con le armi della buona politica, del buon diritto, della buona convivenza. Armi che, invece, proprio lo studio consiglia di affinare e riproporre.
Dalla condanna ai respingimenti in mare fino alle condizioni disastrate di un sistema penitenziario ipertrofico, dalle dubbie (ma continue ed elettoralistiche) revisioni della legislazione sui migranti alla condizione femminile, dentro e fuori gli istituti di pena, al crescente disagio minorile: fenomeni che non sono ancora stati a dovere denunciati e documentati, nella loro crudezza, che faticano a perforare la cortina convenzionalistica del dibattito mainstream e che già, però, debbono sollecitare interventi propositivi, dialogo aperto e franco, studio interdisciplinare, trasformazione dell'esistente.
Per questo, sabato 31 Marzo, presso la libreria Ubik di Cosenza, a partire dalle ore 9:30, si discuterà delle tematiche prima succintamente elencate con relatori di spessore, profondità intellettuale ed esperienza sul campo dei problemi in argomento: l’Assessore provinciale Maria Francesca Corigliano, i docenti universitari Massimo La Torre, Antonino Mantineo e Andrea Porciello, Vincenzo Scalia (Direttivo Nazionale Antigone_ONLUS per i diritti e le garanzie nel sistema penale), il giornalista e scrittore Franco Dionesalvi, Marco Marchese (Direttivo Nazionale Associazione Certi Diritti), i giovani studiosi e professionisti Elena Giorgiana Mirabelli, Emanuela Bilotti e Luigi Guzzo. I lavori, significativamente, vengono intitolati “LE POLITICHE DELLA LAICITA' E DELLA GIUSTIZIA”. Due scopi innaturalmente divisi per i media più disattenti, ma costitutivamente giunti per le modifiche esatte dal sistema.
Domenico Bilotti