Gentile Severgnini, cari Italians,
la lettera di Alessio Marchetti sugli studenti italiani all'estero, 12 maggio, e' sacrosanta e purtroppo verissima. Tutte le persone che hanno a che fare con studenti italiani 'on tour' all'estero possono raccontare migliaia di episodi teppistici da far sprofondare dalla vergogna. Forse qualche Italian ricordera' la mia lettera del 2005 proprio su studenti italiani a Londra d'estate – beh, gia' nel 1997 parecchi negozi (in particolare Bentalls a Kingston) esposero cartelli con “vietato l'ingresso agli studenti italiani” su porte e finestre. Alle proteste di tante famiglie rispose il capo della polizia locale – sciorinando statistiche di arresti – 80% per furto, 10% per droga e 10% per danni a proprieta' pubblica e privata – causati da un centinaio di studenti italiani sotto i 16 anni durante un periodo di sole due settimane. Non dico poi la reazione delle famiglie in Italia: sembrava che i delinquenti fossimo noi che informavamo dei rientri coatti e non i loro pargoletti. Tutto era “una leggerezza, sono ragazzi, si devono sfogare…”. Non dico poi cosa dicevano i giudici: fuori dalle palle, partenza immediata per il Bel Paese, andate a fare danni a casa vostra. Chi dovrebbe insegnare agli studenti, ed ai loro genitori, i veri comandamenti di vita (primo: non rubare la roba altrui; secondo: non sfasciare la proprieta' altrui; terzo: non drogarti etc…) non si sa, e non bisogna negare il problema. Una societa' che produce tanto marciume non puo' aspettarsi angioletti. Cordiali saluti,
Ermanno Nuonno, nuonnoengland@blueyonder.co.uk