Simona Ventura: Forrest Gump delle TV

Questa televisione ci riserva, dobbiamo ammettere, delle sorprese. Addirittura, i risultati di fronte ai quali essa ci pone, per qualche ragione ancora incomprensibile, spesso sono insindacabili. Sarà l’evoluzione stessa dello spettatore medio, dello studioso programmatore di palinsesti a mettere la critica, quella propositiva, in crisi.

Il caso Simona Ventura è paradigmatico. Ella, ormai, fa parte della schiera delle presentatrici di rango. Conduce i più disparati programmi mostrando, così vuole far sembrare, grande professionalità ed attitudine. La critica che può esserle mossa, con una illazione pungente è che sia una Forrest Gump della televisione e non perché bocciata all’esame di giornalista. In effetti, non sembra particolarmente intelligente e la furbizia su cui può fare affidamento supplisce appena appena il deficit. Condurre una trasmissione televisiva le costa un sacrificio immane. Fa fatica a cominciare ed a finire proponendo verve e spiritosaggini di cui non possiede la disponibilità. Ciò traspare da una ostentata volontà di sembrare disinvolta, si ingegna con smoderata sfacciataggine a dare per scontato il suo senso dell’umorismo. Ma non ci riesce purtroppo. Gira lo studio televisivo in lungo ed in largo, volge le spalle alle telecamere, sia alza, si siede per poi ricominciare tra avverbi “veramente” ripetuti sino alla nausea. L’osservatore attento non si lascia incantare. La fortuna della Ventura è da attribuire soprattutto ai partners che la sua proverbiale marpioneria le indica come necessari. In quelli del calcio, trasmissione sportiva della domenica (tra le tante), Gene Gnocchi affianca Simona. Il suo apporto è talmente incisivo in quanto a tempi e contenuti che risulta infinitamente superiore a quelli della povera Forrest.

I riferimenti e le battute a 360° di Gene illuminano tutta la trasmissione riempiendo gli spazi imbarazzanti di Simona spesso fuori tema giuliva e divertita senza motivo.

Insomma, chiunque altro non accetterebbe il confronto con Gene. Sarebbe come sfidare Mohammed Alì sul ring del Madison Sq. Garden in mutandine e guantoni da boxe.

Nulla di personale, tutto ciò è molto evidente. Ma Simona Ventura continua ad avere successo. Questa è la verità altro che chiacchiere!

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