ANCORA PERICOLOSO IL REVISIONISMO STORICO
-GIORNATA DELLA MEMORIA
Domenico Gramazio di AN, capo dell’Agenzia di Sanità pubblica della Regione Lazio, l’ha fatta grossa quando il 24 scorso ha dichiarato, in visita a Gerusalemme: «Ritengo che la destra italiana non abbia avuto responsabilità nello sterminio di massa degli ebrei. L’Italia fascista non condivise queste leggi». L’occasione si è data durante la visita al monumento ai martiri della Shoah e visitando i migliori ospedali israeliani accompagnato dall’assessore alla salute Marco Verzarschi. Quasi avesse scelto proprio, quale insulsa provocazione, quella circostanza per dare simili inopportune dichiarazioni.
Ciò che lascia veramente sbigottiti è che, il giorno seguente, dopo l’unanime condanna dei suoi compagni di partito, da Storace: «Che l’Italia degli anni del fascismo abbia conosciuto la vergogna delle leggi razziali e delle deportazioni è indiscutibile», a Romano Piso coordinatore romano di AN: «Posizioni antistoriche da ignorante», ad una serie di «no comment» ( Fisichella, Marco Marsilio consigliere comunale, Barbara Saltamartini provincia) egli ha chiosato: «Io non smentisco niente».
Le dichiarazioni di Romanico Gramazio sono molto gravi. L’Italia razziale uccise 15.000 volte. Gramazio avrebbe fatto meglio a stare zitto. David Cassato, Presidente della comunità ebraica di Gerusalemme, si è abbandonato ad una “signorile” affermazione definendo il comportamento di Gramazio una «vergognosa pagliacciata».
Il miserando tentativo di cancellare la leggi razziali del 1938 dalla memoria e dalla storia italiana, è cosa vecchia ma superata. Oramai, tutti sono d’accordo sul definirle pagine abominavoli. Si dimetta da ogni carica pubblica il Sig. Gramazio.