Videocommenti (7) su: “A Gela si muore” | Invia il tuo video |
- Verso rifiuti zero – videolett …
- Il rogo della thissenkrupp-1
- Alluvione barcellona 22 Â …
- Video scioccante – il document …
Intervista a Daniele Esposito Paternò:
A oggi sono più o meno 15 le vittime e tanti sono malati di cancro, alcuni sono guariti, alcuni lo stanno combattendo e il clorosodio è un dramma per la società, al fatto che poi in Tribunale vanno a dire pure che non c’erano perdite, sinceramente è la più grande offesa che possono fare, bastava dire “scusa, abbiamo sbagliato“, si prendevano le loro responsabilità e si finiva là, dovevano ammettere comunque le loro colpe.
6 mesi fa è arrivata la prima sentenza direi storica, la mia causa contro l’Inail per il riconoscimento della malattia professionale, è stata accettata la concausa dell’impianto alla morte di mio padre, vi racconto la mia storia perché più si dice la verità e meno si può nascondere e perché deve essere un esempio compreso me, non dobbiamo avere paura dei colossi economici che abbiamo davanti, dei colossi politici che noi abbiamo la verità dalle nostre parti non fermiamoci mai perché dobbiamo difendere la verità e la nostra dignità.
Il reparto della morte (espandi | comprimi)
Ciao a tutti gli amici del blog di Grillo, sono Daniele Esposito Paternò, ho 28 anni e sono di Gela, vi racconto la mia storia, dal 1972 al 1994 a Gela vi era un reparto chiamato Clorosoda, un reparto denominato il reparto della morte, lì dentro vi lavorava mio padre, aveva la mansione di capo turno, nel 2006 a mio padre è stato riscontrato un tumore al polmone,
Noi abbiamo riunito altri ex dipendenti e abbiamo formato il direttivo, abbiamo nominato il segretario e il Presidente, abbiamo iniziato a raccogliere più prove possibili e ci siamo resi conto che avevamo tra le mani una patata bollente, all’interno di quel reparto vi era una esposizione di sostanze chimiche come il mercurio che si teneva nelle celle in cui veniva la scissione elettrolitica, ogni cella aveva più o meno 4 mila chilogrammi di mercurio, tutte le cellule perdevano e il mercurio oltre a doverlo toccare con le mani perché veniva preso col mestolo e mandato in un barilotto, veniva pure respirato perché il mercurio è una sostanza chimica che evapora a temperatura ambiente, poi erano soggetti alle inalazioni di cloroetano che è una delle sostanze basi per fare il cloruro di vinile, una delle sostanze più cancerogene che esistono, erano esposti al cloruro di vinile, erano esposte all’inalazione di acidi forti quali l’acido cloridrico, c’erano l’idrogeno solforato, c’era l’amianto e tante altre sostanze.
Sono sostanze che purtroppo si ripercuotono nel tempo, infatti sostanze che si incubano nel corpo e dopo 20, 15/25 anni esplodono e causano il cancro, così abbiamo constatato che avevamo tutte queste sostanze, avevamo le testimonianze, fortunatamente non so chi, ma qualcuno è venuto a sapere che ci stavamo muovendo e ci ha fatto arrivare in forma anonima della documentazione in cui si evidenziavano le perdite delle celle in cui avveniva la scissione elettrolitica e quindi le perdite di acido, di cloro, di mercurio etc., abbiamo inoltrato una causa, ho inoltrato una causa con la Symbial che è stata l’ultima società a prelevare il clorosodio e contro l’Inail per il riconoscimento delle malattie professionali.
Il Clorosodio è stato dismesso nel 1994 se va a cercare su Wikipedia e scrive Cloro spunta che il processo chimico del clorosodio è stato chiuso perché c’erano troppe perdite e comunque negli anni 90 comunque, gli operai non sapevano a cosa andavano incontro, il clorosodio era fatto da più o meno 50 celle dove c’era una base di mercurio di quasi 4 mila chilogrammi, tutte le cellule perdevano, tutte! Tutte quelle in funzione perdevano. Poi c’era l’esposizione all’amianto dove c’erano i trasportatori fatti in amianto, c’erano gli acidi perché della scissione eletrolitica con il sodio, come prodotto finito l’idrogeno solforato, c’era anche l’acido cloridrico, era una miscela di sostanze chimiche, avevano pure delle pozze dove c’erano i fanghi mercuriali che anche quelli evaporavano, se è stato denominato il reparto della morte un motivo ci deve essere!
Difendere la verità e la dignità (espandi | comprimi)
Uno dei motivi per il quale continuo a andare avanti, sono andato avanti e andrò sempre avanti è che noi abbiamo le prove, abbiamo i testimoni, abbiamo i morti, i malati, nonostante ciò l’azienda nelle aule giudiziarie continua a dire che era tutto ok, che non c’erano perdite, che i lavoratori erano al sicuro, voglio leggere una cosa
A oggi sono più o meno 15 le vittime e tanti sono malati di cancro, alcuni sono guariti, alcuni lo stanno combattendo e il clorosodio è un dramma per la società, al fatto che poi in Tribunale vanno a dire pure che non c’erano perdite, sinceramente è la più grande offesa che possono fare, bastava dire “scusa, abbiamo sbagliato, si prendevano le loro responsabilità e si finiva là, dovevano ammettere comunque le loro colpe.
6 mesi fa è arrivata la prima sentenza direi storica, la mia causa contro l’Inail per il riconoscimento della malattia professionale, è stata accettata la concausa dell’impianto alla morte di mio padre, vi racconto la mia storia perché più si dice la verità e meno si può nascondere e perché deve essere un esempio compreso me, non dobbiamo avere paura dei colossi economici che abbiamo davanti, dei colossi politici che noi abbiamo la verità dalle nostre parti non fermiamoci mai perché dobbiamo difendere la verità e la nostra dignità.
Ciao a tutti al popolo del blog di Beppe Grillo.