A Gela si muore

Intervista a Daniele Esposito Paternò:
A oggi sono più o meno 15 le vittime e tanti sono malati di cancro, alcuni sono guariti, alcuni lo stanno combattendo e il clorosodio è un dramma per la società, al fatto che poi in Tribunale vanno a dire pure che non c’erano perdite, sinceramente è la più grande offesa che possono fare, bastava dire “scusa, abbiamo sbagliato“, si prendevano le loro responsabilità e si finiva là, dovevano ammettere comunque le loro colpe.
6 mesi fa è arrivata la prima sentenza direi storica, la mia causa contro l’Inail per il riconoscimento della malattia professionale, è stata accettata la concausa dell’impianto alla morte di mio padre, vi racconto la mia storia perché più si dice la verità e meno si può nascondere e perché deve essere un esempio compreso me, non dobbiamo avere paura dei colossi economici che abbiamo davanti, dei colossi politici che noi abbiamo la verità dalle nostre parti non fermiamoci mai perché dobbiamo difendere la verità e la nostra dignità.

Il reparto della morte (espandi | comprimi)
Ciao a tutti gli amici del blog di Grillo, sono Daniele Esposito Paternò, ho 28 anni e sono di Gela, vi racconto la mia storia, dal 1972 al 1994 a Gela vi era un reparto chiamato Clorosoda, un reparto denominato il reparto della morte, lì dentro vi lavorava mio padre, aveva la mansione di capo turno, nel 2006 a mio padre è stato riscontrato un tumore al polmone,
dopo 6 mesi è morto, subito dopo la morte di mio padre iniziai a cercare le sostanze chimiche che facevano parte di quel reparto e scoprì che c’era del marcio, erano sostanze che causavano problemi di salute gravi o meno gravi, tumori e perdite di capelli, denti, disturbo al sistema nervoso etc., allora sono riuscito a contattare il figlio di un altro deceduto, un uomo che era morto 6 mesi prima. Grazie a questo ragazzo abbiamo contattato un altro ex capo turno e in tre ci siamo messi d’accordo e abbiamo costituito il Comitato spontaneo ex lavoratori Clorosoda.

Noi abbiamo riunito altri ex dipendenti e abbiamo formato il direttivo, abbiamo nominato il segretario e il Presidente, abbiamo iniziato a raccogliere più prove possibili e ci siamo resi conto che avevamo tra le mani una patata bollente, all’interno di quel reparto vi era una esposizione di sostanze chimiche come il mercurio che si teneva nelle celle in cui veniva la scissione elettrolitica, ogni cella aveva più o meno 4 mila chilogrammi di mercurio, tutte le cellule perdevano e il mercurio oltre a doverlo toccare con le mani perché veniva preso col mestolo e mandato in un barilotto, veniva pure respirato perché il mercurio è una sostanza chimica che evapora a temperatura ambiente, poi erano soggetti alle inalazioni di cloroetano che è una delle sostanze basi per fare il cloruro di vinile, una delle sostanze più cancerogene che esistono, erano esposti al cloruro di vinile, erano esposte all’inalazione di acidi forti quali l’acido cloridrico, c’erano l’idrogeno solforato, c’era l’amianto e tante altre sostanze.

Sono sostanze che purtroppo si ripercuotono nel tempo, infatti sostanze che si incubano nel corpo e dopo 20, 15/25 anni esplodono e causano il cancro, così abbiamo constatato che avevamo tutte queste sostanze, avevamo le testimonianze, fortunatamente non so chi, ma qualcuno è venuto a sapere che ci stavamo muovendo e ci ha fatto arrivare in forma anonima della documentazione in cui si evidenziavano le perdite delle celle in cui avveniva la scissione elettrolitica e quindi le perdite di acido, di cloro, di mercurio etc., abbiamo inoltrato una causa, ho inoltrato una causa con la Symbial che è stata l’ultima società a prelevare il clorosodio e contro l’Inail per il riconoscimento delle malattie professionali.

Il Clorosodio è stato dismesso nel 1994 se va a cercare su Wikipedia e scrive Cloro spunta che il processo chimico del clorosodio è stato chiuso perché c’erano troppe perdite e comunque negli anni 90 comunque, gli operai non sapevano a cosa andavano incontro, il clorosodio era fatto da più o meno 50 celle dove c’era una base di mercurio di quasi 4 mila chilogrammi, tutte le cellule perdevano, tutte! Tutte quelle in funzione perdevano. Poi c’era l’esposizione all’amianto dove c’erano i trasportatori fatti in amianto, c’erano gli acidi perché della scissione eletrolitica con il sodio, come prodotto finito l’idrogeno solforato, c’era anche l’acido cloridrico, era una miscela di sostanze chimiche, avevano pure delle pozze dove c’erano i fanghi mercuriali che anche quelli evaporavano, se è stato denominato il reparto della morte un motivo ci deve essere!
Difendere la verità e la dignità (espandi | comprimi)
Uno dei motivi per il quale continuo a andare avanti, sono andato avanti e andrò sempre avanti è che noi abbiamo le prove, abbiamo i testimoni, abbiamo i morti, i malati, nonostante ciò l’azienda nelle aule giudiziarie continua a dire che era tutto ok, che non c’erano perdite, che i lavoratori erano al sicuro, voglio leggere una cosa, il verbale della Conferenza dei servizi decisoriaconvocata presso il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio del mare in data 24 luglio 2007. Ai sensi dell’Art. 14 Legge n N. 241/90 e sue successive modificazioni e integrazioni. Contrariamente a quanto dichiarato dall’azienda nel documento di risposta alle prescrizioni della Conferenza dei servizi decisoria nel 16 dicembre 2005, vale a dire che non si evincono superamenti decontaminati critici dell’aria nei piezometri a valle in senso idrogeologico della medesima, si fa rilevare che in corrispondenza dei piezometri suddetti sono stati invece riscontrati superamenti non solo per il mercurio, ma anche per altri contaminanti, l’arsenico 71 microgrammi su litro contro 10, il mercurio 16 microgrammi su litro contro un massimo di 1, benzene 31 microgrammi su un litro contro un massimo di 1, nichel: 150 microgrammi sul litro contro un massimo di 20, cloruro di vinile 12,6 microgrammi su litro, contro un massimo di 0,5. Ciò a tutt’oggi contrariamente a quanto dichiarato dall’azienda a tutt’oggi, l’azienda non svela quello che è eccessivamente, se nelle aule giudiziarie ci si presenta e si dice che non c’erano perdite, che i lavoratori erano in un posto sanissimo, la prendo come una grandissima offesa alla dignità dell’uomo, perché noi abbiamo le prove cartacee, abbiamo i testimoni sono operai, sono capi turno e sono anche capi impianto che con le loro relazioni hanno aiutato i comitati a andare avanti.

A oggi sono più o meno 15 le vittime e tanti sono malati di cancro, alcuni sono guariti, alcuni lo stanno combattendo e il clorosodio è un dramma per la società, al fatto che poi in Tribunale vanno a dire pure che non c’erano perdite, sinceramente è la più grande offesa che possono fare, bastava dire “scusa, abbiamo sbagliato, si prendevano le loro responsabilità e si finiva là, dovevano ammettere comunque le loro colpe.

6 mesi fa è arrivata la prima sentenza direi storica, la mia causa contro l’Inail per il riconoscimento della malattia professionale, è stata accettata la concausa dell’impianto alla morte di mio padre, vi racconto la mia storia perché più si dice la verità e meno si può nascondere e perché deve essere un esempio compreso me, non dobbiamo avere paura dei colossi economici che abbiamo davanti, dei colossi politici che noi abbiamo la verità dalle nostre parti non fermiamoci mai perché dobbiamo difendere la verità e la nostra dignità.
Ciao a tutti al popolo del blog di Beppe Grillo.

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