Se l’Italia non si è ancora convinta che qualsiasi contatto con esponenti della vecchia squadra di governo in funzione della messa insieme di un esecutivo al quale, con enorme difficoltà, si sta adoperando Mario Monti, è completamente inutile, allora ciò sta a significare che non si è capito niente.
Prescindendo dalla probabile composizione di un governo tecnico che, già di per se, non dischiude percorsi facili, io sono del parere che né i Gianni Letta né i Giuliano Amato, pur esprimendo i due una compensazione politica nell’eventuale nuovo assetto, potrebbero facilitare il compito. Infatti, il primo, finirebbe per essere l’alter ego di riferimento per il premier dimissionario, l’altro, quasi un corpo estraneo per bilanciare appunto la compensazione, rispetto alla vera esigenza politica di imprimere un avvio veloce a questa fase di assoluta stagnazione, pur senza nulla togliere meriti ed eventuali demeriti ad entrambi., visti naturalmente dalle rispettive angolazioni politiche.
“Siamo in grado di staccare la spina quando vogliamo” – ha detto l’uomo di Arcore, per cui bisogna essere degli sprovveduti per non capire che questo soggetto ha intenzione di intorpidire ogni azione positiva di cui il nuovo premier incaricato si accingesse eventualmente a compiere nell’interesse dell’Italia: insomma, non avverto collaborazione, ma vendetta su tutti i fronti, come si è evinto dalle dichiarazione di tutti quei ministri che ieri hanno ritirato le loro scatole, ben incerottate con nastri color marrone da pacchi, dicendo di riprendere non appena finita questa momentanea sospensione della democrazia (La Russa dixit !). Inviterei poi a sentire le volgari elucubrazioni di Teodoro Buontempo e di Francesco Storace che hanno oggi sputato dialetticamente in faccia a Mario Monti, gente quest’ultima di cui si avvale oggi l’ex- nostro primo ministro, come si è visto da baci ed abbracci in TV.
Alla luce di quanto sopra (ma quanto ho detto rappresenta solo un’inezia) come si può pensare che questa gente fascista si dia da fare nell’interesse dell’Italia, coadiuvando gli sforzi di Mario Monti in base alla richiesta di forte coesione sociale richiesta dal Capo dello Stato ?
Io sono il primo a non fidarmi di questa gente e sono anche convinto che la politica che risponde al detto “fare di necessità virtù” per mettere insieme un governo di transizione in attesa delle vere elezioni, non possa assolutamente rispondere alle cruciali esigenze economico-finanziarie e di credibilità del momento. Perché, se non lo dice nessuno allo scopo di non creare allarmismi, dico subito io che siamo oltre al fallimento. Ieri sono stati sottoscritti miliardi vari di titoli di stato con scadenza a 5 anni con una remunerazione al di sotto del 7 %. Che vuol dire questo ? Vuol dire che lo Stato (uso un paragone singolare ma eloquente) fa da contraltare agli strozzini-sottoscrittori che richiedono appunto un alto interesse per poter comperare, mentre lo Stato si accolla subito la necessità di aumentare il debito per il rimborso; insomma, si tratta di un pessimo segnale che, già di per se, dice che siamo messi malissimo !
A tutto ciò, remano contro (con migliaia di motori da nave da crociera) i recenti licenziati dal governo, i quali, tutto faranno tranne che facilitare un avvio della nave Italia, già a picco da mesi.
Ecco perché penso che il nuovo governo non deve avere personaggi della vecchia politica di governo, ma solo tecnici. Saranno poi gli Italiani, posto che la lezione del berlusconismo sia servita, a cambiare le cose, ove abbiano davvero capito che il governo che ci siamo lasciati alle spalle è stato una delle più tremende patologie della storia della Repubblica Italiana.
Altrimenti, viva il masochismo.
