FELTRE. VIII GIORNATA NAZIONALE DEGLI AMICI DEI MUSEI

Ieri, 2 ottobre 2011, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica con il Patrocinio del Ministro dei Beni e le Attività Culturali, nel contesto nazionale della FIDAM, Federazione Italiana Associazioni Amici dei Musei, con sede centrale in Firenze (www.fidam.org), anche a Feltre si è tenuto l’annuale incontro delle associazioni che, nel territorio nazionale, contano oltre cento associati.
Per festeggiare questa data in tempo contestuale in tutta Italia, qui a Feltre è stato invitato il Prof. Marco Zanetto di Venezia, collaboratore laico dell’Istituto Studi ecumenici di Venezia e di Roma, Membro ordinario dell’Ateneo Veneto nonché responsabile per l’ Associazione Culturale Europea “Cultura Venezia” oltre ai tanti altri diversi incarichi. Presenti la Presidente degli Amici dei Musei e dei Monumenti Feltri, Dott.ssa Tina Granzotto Basso Bagolan (assente per motivi di forza maggiore, la Prof.ssa, Vice presidente, Anna Paola Zugni Tauro, già docente IULM), la Presidente dell’Associazione “La Fenice”, Anna Rossi con la Segretaria dell’Associazione Daniela Batistel ed il sottoscritto che ha presentato l’incontro.

Il Prof. Zanetto ci ha parlato dei rapporti tra Feltre e Venezia nel 500. Egli ci ha detto che di Feltre parla, tra i più autorevoli protagonisti della cultura antica, Gaio Plinio Secondo, detto Il Vecchio il quale nella sua Naturalis Historia, del I secolo d.C., ci racconta di una interessante Feltria, come raccordo strategico fra il Veneto, il Tirolo e la Baviera dell’epoca.
L’importanza di Feltre, nel corso del Medioevo, si rafforza tanto che nel IX canto del Paradiso, lo stesso Dante la colloca in un contesto politico-religioso-sociale dell’alta Italia non di trascurabile importanza, nel quadro di un vescovado comitale poi occupato da esterne Signorie.

Nel quattrocento si fa intraprendente la Repubblica di Venezia, con la sua potenza, la sua ricchezza, ma anche la sua cultura: Feltre e dintorni rappresentano “il giardino della capitale” secondo la definizione del Doge Tommaso Mocenigo, nel senso di luogo privilegiato per le riflessioni umanistiche, per lo slancio dei commerci in transito, per l’intelligenza della sua comunità, che annovererà tra le sua fila personalità del calibro di Vittorino da Feltre, di Panfilo Castaldi, e, in
seguito, di Lorenzo Luzzo.

Il cinquecento (naturalmente dopo la riconquista veneziana, nonostante la sanguinosa parentesi della Lega di Cambray e della terrificante sconfitta di Agnadello del 1509) va giudicato come il miglior secolo, sotto tutti i punti di vista: si ammira l’artistica ricostruzione, impreziosita da innumerevoli opere d’arte, la pittura, la scultura che rifioriscono, con toni peculiarmente feltrini, pur nell’ambito della deliziosa pittura veneta dell’epoca, perfino le fontane (oltre ai palazzi, alle chiese, alle ville dei dintorni) assurgono al ruolo di protagonista di questo magnifico periodo artistico. Permane, anche, il riconoscimento di Feltre quale centro strategico irrinunciabile per la Serenissima, e la presenza del Rettore lagunare conferma il precipuo interesse del leone marciano per questa magnifica comunità.

L’incontro di alto livello storico-culturale è stato alla fine impreziosito da diverse performances in costume da parte di esponenti della nostra associazione, capeggiati dalla Avv. Renata Ortolani (v.foto) nonché da altri personaggi che ci hanno riportato alla Venezia dell’epoca, con i loro costumi rigorosamente veneziani, come da foto in appresso.

Ed infine, dopo il classico ritrovo conviviale, una nostra amica antiquaria da sempre, ci ha voluto mostrare il suo grande Palazzo di Via Mezzaterra, in pieno centro storico di Feltre che, per la sua straordinarietà riconducibile alla storia di allora , ha sortito un vero effetto “mozzafiato” (v. foto).
Le immagini della giornata parlano da sole.

ARNALDO DE PORTI

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