SANARE IL DEBITO PUBBLICO VENDENDO IL PATRIMONIO DELLO STATO ? A ME PARE UN DISCORSO DA FACILONI !

Ho sentito da qualche parte, forse da fonte governativa, che l’attuale debito pubblico, e cioè 1900 miliardi di Euro, equivarrebbe al valore del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato.

Ammettiamo pure che questo dato sia un dato veritiero, ma facciamo subito questa considerazione.

Quale mai potrebbe essere l’acquirente, in un momento in cui, stante la congiuntura economica, fai fatica pure a vendere una casetta del valore di 3-4 cento mila Euro ?

Si dice che lo Stato si accontenterebbe di vendere circa un terzo di questo patrimonio in modo da far scendere detto debito a circa 6-700 miliardi circa.

Domanda: “Ma sarebbe fattibile ciò in tempi anche relativamente brevi”? Io penso due cose. La prima. Che l’idea di vendere non troverà acquirenti stante il valore molto elevato degli immobili rispetto alle possibilità dei privati (a meno che non si voglia svendere come si fa nelle aziende quando si sente odore di fallimento), la seconda è che l’eventuale vendita di una parte dei cosiddetti “gioielli di famiglia” ripianerebbe sì , ma solo momentaneamente, un po’ di debito pubblico, ma poi succederebbe che, in mancanza di crescita del PIL (ora fermo a poco più di zero) a causa di assoluta mancanza di strutture efficienti per la crescita, si dovrebbe di nuovo aumentare il debito. Il che evocherebbe la storiella del gatto che si mangia la coda…

E’ da mesi e mesi che si constata che il debito pubblico non solo sta crescendo …ora per ora,, ma che anche l’inflazione ha raggiunto il 3,1 % Rebus sic stantibus, il potere di acquisto diminuisce e le condizioni per comperare beni dismessi dallo Stato si fa ancor di più complicata.

A mio avviso, la proposta di cui si parla fa acqua da tutte le parti. Un esempio pratico. Immaginiamo che una famiglia abbia uno stipendio di 2000 euro mensili ed un debito di 10.000 euro. Ebbene, se questa famiglia decide di vendere i gioielli che ha in casa per sanare il debito, si troverà sempre con lo stesso stipendio (a cui ora cala il potere di acquisto) e diventerà meno ricca, essendosi privata dei predetti gioielli. Ed accenderà di conseguenza un nuovo debito..

Altra domanda. Credete che sia un gioco da ragazzi vendere, ad esempio, dei palazzi romani o milanesi o altro ? Chi mai avrebbe il contante per farlo, atteso che anche i gruppi imprenditoriali, oggi come oggi, sono già di per se, molto immobilizzati ?

Un esempio che mi è capitato personalmente. A suo tempo, io avevo aderito ad un Fondo bancario importantissimo e sicurissimo che mi corrispondeva una rendita mensile. E’ successo, dopo anni, che gli immobili facenti parte di questo fondo non rendessero abbastanza per cui detto fondo, non potendo più contare sulle entrate rivenienti da detti immobili, si è sciolto tanto da perdere la rendita mensile che mi è stata tramutata in una esigua liquidazione, tra l’altro, ancora da materializzare in toto.

Questo per dire che oggi non è facile trovare chi investe miliardi senza avere un ritorno. Anzi è quasi impossibile, tenuto conto che oggi si fa fatica persino a vendere una casetta.

ARNALDO DE PORTI

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