Il Prosecco DOC verso la sostenibilità di filiera

Il Prosecco DOC verso la sostenibilità di filiera
Protocolli per la gestione delle operazioni colturali, messa a dimora di nuove siepi e analisi pedoclimatica del territorio: sono alcuni dei progetti in ottica sostenibile del Consorzio Prosecco DOC, che traccia la strada del futuro per il vino italiano

Ormai non basta più dichiararsi a favore del rispetto dell’ambiente: serve schierarsi con progetti concreti che possano davvero dar vita a un cambiamento. Un impegno necessario per tutelare il territorio e la sua biodiversità, oltre che il futuro di chi verrà dopo di noi.

 

È per questo che il Consorzio Prosecco DOC ha dato il via a una serie di progetti che hanno per protagonisti, da un lato, l’ambiente e la sua salvaguardia, e dall’altro la responsabilità etico-sociale ed economica. Aree di intervento differenti, che toccano diverse fasi della filiera, e che permettono al celebre vino veneto-friulano di presentarsi, mese dopo mese, sempre di più come una  realtà sostenibile. In grado di ispirare, con il suo esempio, altre denominazioni italiane.

 

“In una situazione in cui l’equilibrio tra uomo e natura risulta essere sempre più a rischio, tutto il Sistema produttivo del Prosecco DOC si sta impegnando, con decisa convinzione, ad intraprendere un percorso virtuoso – spiegano dallo stesso Consorzio -. Un percorso che porti ad una sensibile riduzione dell’impatto ambientale, ottimizzando l’uso delle risorse ed incrementando il livello qualitativo delle uve”.

 

Progetto di Denominazione Sostenibile del Prosecco DOC: il pilastro ambientale
Dal punto di vista ambientale, Denominazione sostenibile significa capace di operare sul territorio salvaguardando la natura ed instaurando, al contempo, un rapporto di collaborazione con essa. Per far sì che il progetto sia davvero vincente, però, è necessario intervenire in ogni fase della filiera e fornire un giusto supporto alle aziende per agevolare il cambiamento.

“Stiamo introducendo un sistema di gestione per la sostenibilità lungo la filiera che si base sullo Standard Equalitas – spiegano ancora dal Consorzio -. Oltre ad un protocollo viticolo per la gestione delle operazioni colturali nel rispetto e nella tutela dell’ambiente, il progetto prevede l’analisi della biodiversità ed il calcolo di indicatori ambientali quali l’impronta carbonica ed idrica. Parametri che, è bene sottolinearlo, vengono applicati anche alla fase di trasformazione ed imbottigliamento per le cantine in quanto Organizzazioni Sostenibili”.

 

Proprio la raccolta dei dati è uno degli elementi fondamentali per la riuscita del progetto. “Soltanto una conoscenza puntuale delle operazioni realizzate ci può portare a individuare e adottare, in modo scientifico, quelle pratiche che effettivamente portano un contributo positivo” concludono.

Il sistema, non si limita al settore ambientale, ma si basa sulla sostenibilità nel suo insieme, includendo nella gestione gli altri due pilastri della sostenibilità, ovvero quello economico e quello sociale, il quale contempla l’adozione di un codice etico lungo tutta la filiera, la crescita professionale degli operatori, ed una comunicazione costruttiva con la comunità locale.

 

Il Vademecum Viticolo 2021: come essere sostenibili in vigna
Quando un lavoro coinvolge più attori, è necessario darsi delle regole chiare. In questa ottica, tra i progetti di sostenibilità promossi dal consorzio, c’è la condivisione del Vademecum Viticolo 2021. Si tratta di uno strumento d’aiuto alla corretta gestione dell’uso dei presidi fitosanitari nella difesa dai parassiti dei vigneti e nel controllo delle erbe spontanee, mettendo in risalto pratiche e prodotti maggiormente adeguati.

Da tale documento arrivano linee guida chiare e precise per le aziende. Tra queste, c’è l’esclusione dell’impiego di glifosate, folpet e mancozeb già dal 2017.

 

Caratterizzazione della DOC Prosecco: zonazione, sostenibilità e resilienza
È un tema tra i più dibattuti: conoscere il territorio, le sue caratteristiche e le sue esigenze è il primo passo per il miglioramento qualitativo della produzione, e per ottimizzare al meglio le risorsein vigna e in cantina. E di conseguenza, ridurre gli sprechi. Come fare, però, ad avere un quadro chiaro della situazione in un territorio esteso e variegato dal punto di vista topografico come quello del Prosecco DOC, dove è difficile generalizzare?

 

È così che il Consorzio ha intrapreso una serie di azioni per individuare aree omogenee e valorizzare ancora di più ilconcetto di terroir. “La notevole estensione dell’area DOC Prosecco, che coinvolge ben nove province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia implica una notevole diversità pedologica e climatica. E, conseguentemente, più effetti sui risultati produttivi e sulle caratteristiche tecnologiche e organolettiche delle uve – spiegano ancora dal Consorzio -. Accanto alla zonazione “classica”, si introducono anche le nuove tecniche di remote sensing. Si tratta di tecnologie che che possono dare un valido contributo alle analisi su larga scalamonitorando e differenziando in momenti strategici lo stato delle colture, del clima e del suolo”.

 

Una volta stabilite le aree, si potranno andare a pianificare diverse tipologie di intervento di precisione, adatte a quella specifica area. Lo scopo è proprio quello di caratterizzazione della DOC, creando un modello di gestione viticola per ciascuna area omogenea identificata,che preveda la messa a punto di modelli di sostenibilità colturale. Il tutto, anche in funzione dei cambiamenti climatici futuri, uno dei temi più attuali per il mondo del vino di oggi.

Vigneti sempre più green: il Progetto Mosaico Verde
Ma l’impegno del Prosecco DOC non si limita a pratiche sostenibili in vigna e ottimizzazione delle risorse. Il Consorzio, infatti, ha aderito alla campagna italiana Mosaico Verde, iniziativa nata con l’obiettivo di riqualificare il patrimonio boschivo italiano. Il progetto, lanciato dalla società di servizi Energetici e Ambientali AzzeroCO2 e da Legambiente, propone di riqualificare il territorio italiano attraverso progetti di forestazione di nuovi alberi e la gestione sostenibile dei boschi esistenti coinvolgendo Enti Pubblici e Aziende

 

Come si è mosso il Consorzio? Su sua proposta, le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno assegnato, nel 2017-2018, le idoneità a Prosecco DOC a nuovi vigneti legandole indissolubilmente alla realizzazione e al mantenimento di una superficie a siepe o boschetto di almeno il 5% di quella destinata a vigneto. Ad oggi, è stata costituita un’area arboreo-arbustiva di 76 ettari, ben oltre il 5% preventivato.

 

La viticoltura del futuro non può che essere sostenibile: i progetti di domani del Consorzio Prosecco DOC
Tanto è stato fatto, ma tanto, ancora, è da fare.

Ci sono molte attività ancora in divenire che si danno come obiettivo l’incremento della sostenibilità ambientale e il miglioramento della gestione viticola. “Si stanno definendo sperimentazioni per la valutazione di protocolli di difesa alternativi, basati sull’integrazione di prodotti naturali e microbiologici– concludono dal Consorzio -. Protocolli che garantiscano sia l’efficacia nella difesa, che una riduzione dei residui e della quantità di prodotti di sintesi utilizzati”.

“Parallelamente si sta strutturando un progetto per il bio-monitoraggio delle api, anche come indicatore ambientale. L’obiettivo è stabilire una rete di comunicazione e condivisione di dati tra agricoltori, apicoltori ed Enti pubblici. La rete dovrà, da una parte, monitorare le attività delle api in aree vitate, e dall’altro, permettere di analizzare le condizioni ambientali, anche oltre la viticoltura, per individuare successivamente operazioni e tecniche migliorative da introdurre nei protocolli di gestione”.

L’impegno nei confronti dell’ambiente è, dunque,  tutt’altro che esaurito, ma in continua evoluzione per tendere ad un miglioramento continuo. Un cantiere in divenire, che proietta la denominazione verso il futuro. Fermarsi, ora, è impossibile: è la natura stessa che ce lo chiede.

 

Prosecco DOC towards sustainability of the supply chain
Protocols for managing cultivation operations, planting new hedges and analysing the soil and climate of the area: these are some of the sustainable projects of the Prosecco DOC Consortium, which traces the future path of Italian wine.

Declaring oneself a supporter of respect for the environment is no longer enough: we need to take sides with concrete projects that can really bring about change. This commitment is necessary to protect the territory and its biodiversity, as well as the future of the next generations.

This is why the Prosecco DOC Consortium has launched a series of projects which focus on the environment and its protection on the one hand, and on ethical, social and economic responsibility on the other. Different areas of intervention, touching on different stages of the supply chain, allow the famous Veneto-Friuli wine to present itself, month after month, more and more as a sustainable reality. Able to inspire other Italian denominations with its example.

 

“In a situation where the balance between man and nature is increasingly at risk, the entire Prosecco DOC production system is committed, with strong conviction, to taking a virtuous path,” the Consortium explains, “a path that leads to a significant reduction in environmental impact, optimising the use of resources and increasing the quality of the grapes.

 

Sustainable Prosecco DOC Project: the environmental pillar

 

From an environmental point of view, sustainable denomination means being able to operate in the territory while safeguarding nature and at the same time establishing a cooperative relationship with it. To make the project a real success, however, it is necessary to intervene at every stage of the production chain and provide the right support to companies in order to facilitate change.

“We are introducing a management system for sustainability along the supply chain based on the Equalitas Standard,” the Consortium explains. “In addition to a viticultural protocol for managing cultivation operations while respecting and protecting the environment, the project includes biodiversity analysis and the calculation of environmental indicators such as the carbon and water footprint. These are parameters that, as it should be emphasised, are also applied to the processing and bottling phase for the wineries as Sustainable Organisations”.

Data collection is one of the key elements for the success of the project. “Only an accurate knowledge of the operations carried out can lead us to identify and adopt, in a scientific way, those practices that actually bring a positive contribution” they conclude.

The system is not limited to the environmental sector, but is based on sustainability in its entirety, including the other two pillars of sustainability in its management, namely the economic and social pillars, which include the adoption of a code of ethics throughout the chain, the professional development of the operators, and constructive communication with the local community.

 

The Vineyard Vademecum 2021: how to be sustainable in the vineyard

 

When a job involves several players, it is necessary to set clear rules. With this in mind, one of the sustainability projects promoted by the consortium is the Viticulture 2021 Vademecum. This is an aid tool to the correct management of the use of phytosanitary products in defending vineyards from parasites and controlling spontaneous weeds, highlighting the most appropriate practices and products.

The document provides clear and precise guidelines for companies. These include the exclusion of the use of glyphosate, folpet and mancozeb from 2017.

 

 

Characterising Prosecco DOC: zoning, sustainability and resilience

 

Knowing the territory, its characteristics and needs is the first step towards improving the quality of production and optimising resources in the vineyard and in the cellar and consequently, reduce waste. However, this is one of the most debated topics in the wine industry. How can one get a clear picture of the situation in an area as extensive and varied from a topographical point of view as Prosecco DOC, where it is difficult to generalise?

 

This is why the Consortium has undertaken a series of actions to identify homogeneous areas and further enhance the concept of terroir. “The considerable size of the Prosecco DOC area, which involves no less than nine provinces in the Veneto and Friuli Venezia Giulia regions, means that there is a considerable diversity of soil and climate. And, consequently, more effects on the production results and the technological and organoleptic characteristics of the grapes,” the Consortium explains, “Alongside the ‘classic’ zoning, new remote sensing techniques are also being introduced. These technologies can make a valid contribution to large-scale analyses by monitoring and differentiating the state of the crops, climate and soil at strategic moments.

 

Once the areas have been established, it will be possible to go on to plan different types of precision intervention, suitable for that specific area. The aim is precisely that of characterising the DOC, creating a viticultural management model for each homogeneous area identified, which includes the development of models of sustainable cultivation. All this is considered also in relation to future climate change, one of the most topical issues for the world of wine today.

 

More eco-friendly vineyards: the Green Mosaic Project

 

However, Prosecco DOC’s commitment is not limited to sustainable practices in the vineyard and optimisation of resources. As a matter of fact, the Consortium has joined the Italian Mosaico Verde campaign, an initiative created with the aim of upgrading Italy’s forest heritage. The project, launched by the energy and environmental services company AzzeroCO2 and Legambiente, proposes to re-develop the Italian territory through projects for the forestation of new trees and the sustainable management of existing woods, involving public bodies and companies.

 

What has the Consortium done? On its proposal, in 2017-2018 the Veneto and Friuli Venezia Giulia Regions awarded Prosecco DOC status to new vineyards, linking them inextricably to the creation and maintenance of a hedge or woodland area of at least 5% of that intended for vineyards. To date, a hedgerow or copse area of 76 hectares has been established, well in excess of the 5% budgeted.

 

The viticulture of the future must be sustainable: tomorrow’s projects of the Prosecco DOC Consortium

 

Much has been done, but much remains to be done.

There are many activities still in progress which aim to increase environmental sustainability and improve viticultural management. “Experiments are being made to evaluate alternative defence protocols, based on the integration of natural and microbiological products,” the Consortium concludes “These protocols have to guarantee both effective defence and a reduction in residues and the quantity of synthetic products used.

 

“Meanwhile, a bee bio-monitoring project is being set up, also as an environmental indicator. The aim is to establish a communication and data sharing network between farmers, beekeepers and public bodies. The network should, on the one hand, monitor the activities of bees in wine-growing areas, and on the other, make it possible to analyse environmental conditions, even beyond wine-growing, in order to subsequently identify operations and improvement techniques to be introduced in management protocols”.

Therefore, the commitment to the environment is far from over, but is constantly evolving in order to strive for continuous improvement. It is a work in progress, projecting the Denomination into the future. It is impossible to stop now: nature itself is asking us to do so.

 

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