La donazione di sangue volontaria è in aumento nell'Unione europea, eppure le giovani generazioni sono meno coinvolte di quelle anziane. Per promuovere un gesto che salva la vita, mercoledì 15 giugno, i membri della commissione per l'ambiente e la sanità pubblica hanno analizzato e discusso l'ultimo rapporto della Commissione europea sul tema. Donare il sangue è la “massima espressione di generosità e solidarietà” hanno detto gli eurodeputati presenti all'incontro. Anche Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” lancia un messaggio di promozione della donazione di sangue, verso qualsiasi altra forma di altruismo sociale e per sensibilizzare i giovani, le persone che non hanno mai donato e sono in condizione di farlo, o i donatori occasionali, ad impegnarsi di più soprattutto ora che si avvicina il periodo estivo e la richiesta di sangue aumenta.
“I fatti recenti, come l'epidemia di E.coli in Germania ci ricordano l'importanza di questo gesto. Gli ospedali tedeschi hanno dovuto rivolgere un appello urgente, a causa della carenza di sangue” ha esordito il presidente della commissione, il socialista tedesco Jo Leinen, che ha rivelato di essere donatore in prima persona.
Vi proponiamo di seguito le ultime analisi europee e mondiali, per capire come funzionano le donazioni e quali sono gli Stati e le fasce di età che dovrebbero impegnarsi di più.
Alcune statistiche
Secondo i dati Eurobarometro dell'ottobre 2009, il 37% degli Europei ha donato il sangue in precedenza, un dato in crescita rispetto al 31% del 2002.
La classifica dei paesi europei dove le donazioni sono più popolari vede in testa l'Austria, con il 66% della popolazione, seguita da Francia (52%), Grecia e Cipro (51%). Sul fanalino di coda sono invece Svezia (30%), Malta (29%), Polonia (25%), Italia (23%) e Portogallo (22%).
Sempre stando alle statistiche, gli uomini europei donano più delle donne (44% contro il 31% dei dati al femminile). La percentuale cresce, poi, tra le persone istruite e purtroppo scende tra i giovani.
Come funziona
Le donazioni di sangue sono volontarie e non retribuite, come stabilito dalla direttiva comunitaria del 2002, al fine di “contribuire a parametri elevati di sicurezza… e quindi alla protezione della salute umana”.
Ventiquattro paesi dell'UE, tra cui l'Italia, forniscono incentivi ai donatori di sangue intero – e 22 a quelli di emocomponenti – come “spuntini, piccoli omaggi… congedi speciali per chi lavora (nel settore pubblico) e rimborso delle spese di viaggio”. In genere la raccolta di sangue intero e plasma viene effettuata da enti pubblici o senza scopo di lucro, mentre Austria, Finlandia, Germania e Lituania, ricorrono al settore privato o a sistemi misti.
In Italia è l'AVIS a occuparsi delle donazioni. Seguendo il link in basso, potete scoprire la località dove donare più vicina a casa vostra.
L'UE e il resto del mondo
Sono 62 i paesi nel mondo dove l'approvvigionamento di sangue si basa su un sistema di donazioni volontarie e gratuite. Un dato cresciuto di oltre il 50% negli ultimi 10 anni.
Anche a livello mondiale gli uomini si confermano come i maggiori donatori: ben il 70% secondo gli ultimi dati dell'OMS. Mentre, per quanto riguarda l'età, sono più giovani i donatori dei paesi in via di sviluppo che quelli dei paesi ricchi.