UNA BATTAGLIA DIFFICILE SARA’ RIPARARE I GUASTI DEL BERLUSCONISMO, POSTO CHE SIA POSSIBILE

L’Italia, come vedono anche i ciechi, si trova in una situazione politica ed economica che, oggi come oggi, anche attraverso la buona ed onesta volontà di chi vuol raddrizzare la barca, non ha soluzioni che non siano quelle che possono determinare una conflittualità sociale, vicina alla guerra civile.
Le preoccupazioni maggiori sono due : i conti, il cui ripianamento non sarà una passeggiata, ammesso e non concesso che esistano davvero i mezzi per avviare una iniziativa per il risanamento della macroscopica posizione debitoria ormai attestata sui 1890 miliardi di euro ed inoltre, circostanza da non sottovalutare, è l’atteggiamento non certo tenero che assumerà l’attuale maggioranza una volta, come è previsto ormai in larga misura, si appresterà a diventare minoranza.

Per capire meglio il peso del debito, mi aiuto con un esempio. Si immagini uno stipendiato che prende 1500 euro al mese e deve pagare un ipotetico debito personale di alcuni miliardi di Euro. Ce la fa ? Assolutamente no ! Se ce la facesse, per quanti anni dovrebbe pagare ? Non basterebbero 10-20-30 lunghe vite… Infatti, se coloro che lavorano, diciamo 20 milioni di persone, e percepiscono un reddito di 1500 Euro al mese, vale a dire 15/17 mila euro all’anno, dovessero sobbarcarsi 1.890.000.000.000 di Euro di debito, ciascuno avrebbe 94.500 miliardi di debito (1.890 mldi diviso 20 milioni di lavoratori) il risultato della divisione è 94.500 euro. D’accordo, poi ci sono anche i benestanti, i possessori di capitali, le società ecc., anche se sono proprio questi ultimi che non pagano come si dovrebbe.

Ovviamente si tratta di un esempio fatto alla carlona, come i conti… spesso precisi della serva, ma sicuramente molto esemplificativi ed eloquenti. Conti che, quand’anche fossero sbagliati, come certamente lo sono, aiutano ad entrare in una dimensione numerica.

Ed allora ? Non se ne andrà fuori e la Grecia è già da tempo una nostra compagna di banco.

Sia ben chiaro poi che ai salariati, ai pensionati ecc. (unica fonte sicura per il fisco), non si dovrebbe far pagare neanche un centesimo per ripianare il debito in quanto sono stati proprio i salariati e pensionati a pagare lo scotto di una parità Euro-Lira che li ha impoveriti fino al 50 % a favore dei commercianti, degli industriali che ne hanno approfittato di questa parità fatta in casa… senza che questo governo ponesse un rimedio, favorendo pertanto i già ricchi, anche per questioni elettorali. E che pertanto dovrebbero pagare, visto che, volendo, gli strumenti volti ad accertare chi ne ha indebitamente approfittato, ci sarebbero

Oggi Repubblica titola in prima pagina: “ Tremonti pronto alle dimissioni”. Ce lo siamo chiesti il perché ? Perché non ce la fa più a sostenere le barzellette del debito pubblico e vuol uscirne dal governo a faccia pulita, facendo intendere che non è colpa sua, ma di quelli che verranno… !

A questa tragedia economica se ne aggiungerà poi un’altra. Se, come da sondaggi, questo governo va a casa, quest’ultimo non si metterà comodo in poltrona con le panciolle, ma si attiverà imbufalito verso chi vorrà in qualche modo salvare il paese. Infatti ormai siamo tutti consapevoli di quale pasta siano fatti certi soggetti dell’attuale governo con i quali abbiamo già avuto a che fare.
Non va dimenticato poi, come sostengo da anni, che Berlusconi non sa e non accetta perdere, convinto come è che l’Italia sia una Filiale della Fininvest….

Da oggi, vedrete, inizia la tragedia. E diventerà attuale un mio libro finito di stampare nell’aprile del 2006, Edizioni DBS, Seren del Grappa (BL) a titolo : “Berlusconi addio, ma chi pagherà i danni ?”

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