OGGI IL BATTERIO E-COLI, PRIMA LA MUCCA PAZZA, POI L’AVIARIA, POI ECC.ECC. DOVE STIAMO ANDANDO ? VERSO LA PESTE DELLA TERRA ?

Qualche anno fa, mi pare in questo stesso periodo, in un quotidiano locale , scrivevo…..

” e se all’improvviso, a causa di questo spasmodico progresso, a volte dalle previsioni imponderabili, l’aria diventasse irrespirabile per l’inquinamento, le strade diventassero sature per la troppa circolazione, l’acqua più non bastasse, i pozzi di petrolio dovessero seccarsi, l’energia elettrica venisse a mancare, la terra non desse più i suoi frutti come una volta, ed infine, l’uomo incominciasse a dare i…numeri, avvisaglie tutte di cui non si può negare la loro ormai oggettiva presenza….”

ed ancora, dicevo…

” … stiamo attenti perché, presto o tardi, qualcosa potrebbe irrimediabilmente incepparsi, senza alcun preavviso. Lo stesso strumento informatico potrebbe incappare in uno degli inceppamenti dalle conseguenze imprevedibili….potrebbe riservarci delle amare sorprese….”
ed ancora …

”….possiamo ancora credere che la stessa terra che ci ospita sia sana dopo tutti i trattamenti velenosi a cui viene continuamente assoggettata, determinando guai seri all’ecosistema….?”
Il blackout di New York di anni or sono non è un inceppamento che potrebbe ancora accadere……cosa potrebbe succedere un domani nel caso di altri eventi simili anche da noi. Ed il bestiame costretto a mangiare tutto ciò che trova per terra o che viene raccolto dai contadini ? Le bestie non lo lavano mica e immettono nello stomaco l’erba inquinata non solo da concimi chimici, ma anche da batterie scariche, da oli dismessi, da carcasse di bestiame putrefatto ecc.ecc. Ovviamente, non voglio fare terrorismo mediatico, ma la butto lì come un “memento homo”, ad ogni fine utile.

Senza parlare del black-out sopracitato di New York, parliamo anche di ciò che succede con strana frequenza e strana…stranezza anche nelle nostre realtà al punto che neanche l’uomo esperto sa dare spiegazioni convincenti che non siano quelle a livello formale-istituzionale. Quest’inverno, tanto per fare un esempio dai risvolti strani, un mio melo ha fatto le gemme per trasformarsi in frutto, mentre oggi che siamo in estate, non ha fatto né fiori né frutto, perché ? Chi ha un orto, un frutteto, ha sicuramente occasione di constatare molti fenomeni. A volte, a seguito della siccità, avviene una modificazione dell’ecosistema che spinge vespe, mosche, calabroni a cercare l’acqua nella polpa della frutta (pere, mele, susine, pesche) col risultato che, una volta bucata dalla puntura di questi insetti non idratati, arrabbiati e quindi velenosi, i frutti cadono per terra per poi marcire.

Non è forse anche questa un’altra avvisaglia, seppur di natura diversa rispetto alla precedente di ordine tecnico successa a New York ?
Stiamo attenti perché di questo passo, si corre il rischio di marciare dritti dritti verso una specie di “peste di Atene”, patologia che contagia la terra in ogni suo millimetro: una specie di tifo dei campi, qualora non si rifletta un po’….

Anni or sono scrissi cose che sono attualissime. Dicevo :

“”Come non bastassero le vacche pazze (ma il Ministro della sanità attuale ci dice anche che, purtroppo, su due famiglie, almeno una ha un “pazzo” in casa) ora si aggiunge anche il pollame. Nella bassa padovana e/o trevigiana ci sono infatti interi allevamenti appestati proprio perché si vuol imporre alimentazioni contro natura. Le vacche che sono erbivore, non posso mangiare carne ! Proprio qualche tempo fa la TV ha parlato di un allevamento di migliaia di tacchini da sterminare in quanto affetti da peste ! Mi viene automatico pensare che, prima di questa scoperta, altri tacchini già affetti da peste siano stati venduti…! E chi li ha mangiati ?! Ma anche gli uccelli dell’aria, i fagiani, i polli da cortile, i maiali potrebbero presentare delle patologie similari in quanto, poveri animali, mangiano tutto ciò che trovano per strada, per i campi, nelle discariche ecc.. Possiamo ancora credere che la terra sia ancora sana dopo tutti i trattamenti a cui viene assoggettata ? Domandate ad un contadino se, al giorno d’oggi, gli riesce di far crescere un albero da frutta buttando per terra un osso di ciliegia o di pesca come era possibile fare una volta senza nessuna fatica. Oggi si fatica persino a fare degli innesti sulle piante ! Persino i pomodoro non crescono più se non vengono coperti da teli in quanto questa atmosfera anomala li fa ammalare. Oggi, per caso, non saremo-saremmo lontani dalla “peste di Atene”, patologia che contagia la terra in ogni suo millimetro: una specie di tifo dei campi, come era stata denominata dai greci ?

Non vorrei che la profezia del filosofo Rudolf Steiner secondo la quale, l’assuefazione costante e progressiva a questo andazzo di vita, più volto al profitto che al rispetto di madre-natura, ci portasse sì a sconfiggere il cancro, magari anche in funzione di campagne pubblicitarie assordanti e non sempre profondamente oneste del tipo “raccogli-fondi”, ma a pagare lo scotto di questa eventuale, per quanto improbabile sconfitta di questa terribile patologia, ad una malattia ancor più grave: la pazzia collettiva.

Qualche volta, si dia ascolto anche al povero contadino, prima che a certi…luminari della scienza ! Che vivono nelle loro nicchie dorate senza mai mettere un piede per terra… !
Non vorrei che il batterio “E-COLI” infatti fosse uno dei tanti batteri che da anni circolano già nella nostra terra senza che ce ne siamo accorti prima d’ora, in quanto l’uomo è un animale intelligente che sa adattarsi ad ogni situazione, anche ai veleni in funzione delle soggettive difese immunitarie.

Prima di chiudere, io penso che, almeno da quanto ho letto, nemmeno i nostri scienziati abbiano capito da dove tragga vita questo batterio che ha già causato varie morti. Forse se ne saranno accorti esaminando le morti.
Ma quanti altri ce ne saranno in giro di cui non sappiamo nulla, per i quali la scienza documenterà la morte di tanti poveri sfortunati, correlandone le cause a quelle di un semplice…raffreddore ?

ARNALDO DE PORTI

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