Chiamiamola ancora con il suo nome: mala amministrazione. Ma l’episodio che anche questa volta Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale del “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori nonché fondatore dello “Sportello dei Diritti” è costretto a segnalare ne è un esempio tipico.
Questa volta, la bramosia di recuperare ogni euro possibile dalle sanzioni relative alla sosta a pagamento ha colpito un pulmino che svolge il servizio di assistenza ai portatori di handicap che era stato temporaneamente parcheggiato sulle “strisce blu” in via IV novembre a Lecce proprio nelle vicinanze dell’abitazione di due disabili, poiché in zona al momento risultavano occupati tutti gli spazi riservati alla sosta di veicoli a servizio per gli invalidi e nonostante fosse munito di relativo contrassegno autorizzativo rilasciato dal comune di Lecce che sostituisce a tutti gli effetti quello ministeriale riservato alle persone fisiche.
L’ausiliario del traffico non si è fermato neanche innanzi a ciò e come al solito è arrivata, impietosa, la sanzione di 39 euro oltre a 15 euro per le “fantomatiche” spese di notifica che andrà a gravare sulle casse dell’”ONLUS HANDICAP & SOLIDARIETA'“, questo il nome dell‘associazione, che da anni, come tiene a precisare il presidente professor Biagio Perrone “svolge una attività di assistenza ai disabili che il comune non compie, e quotidianamente, con fondi propri provvede a prenderli dalle rispettive abitazioni per portarli nel proprio centro ove stanno per tutto il giorno, compiendo attività, e vengono poi riportati a casa, sempre con il detto pulmino“.
A nulla sono valse le proteste del professore Perrone che subito dopo si è recato presso il Comando della Polizia Municipale, per chiedere l’annullamento in autotutela della multa.
La risposta è stata tanto rapida quanto cristallina: nulla si poteva fare perché l'autorizzazione era limitata agli stalli di sosta e non estesa alle zone a pagamento.
Per la cronaca, dopo tale circostanza il comune di Lecce ha provveduto a rettificare l'autorizzazione, estendendola anche agli spazi a pagamento. Come a dire, abbiamo sbagliato, ma pagate lo stesso.