Roma, 4 maggio 2011. «Difetta di attenzione, è distratto, ansioso, smanioso, nervoso, invidioso, inquieto, imprudente, esaltato ed ossessionato sino al protagonismo maniacale di essere il Robin Hood degli italiani all’estero. Ah grande De Filippo, dove sei con la tua pernacchia sonora e significativa». Così si è espresso l’on. Razzi appena letto il comunicato stampa che l’on. Bucchino ha diramato questa sera a proposito della proposta di Razzi di eliminare l’ICI sulla prima casa anche per gli italiani al’estero. E’ utile ricordare che un ordine del giorno dell’on. Razzi in tal senso fu approvato dal governo nel lontano 2008 e che la proposta presentata oggi non è altro che una reiterazione. «Farebbe bene, anzi benissimo, l’on. Hood, alias Bucchino, a spiegarci dove si trovasse nel lontano 2008 quando il mio ordine del giorno fu approvato dal governo a proposito dell’abolizione dell’ICI sulla prima casa anche per gli italiani all’estero- ha continuato-. Sarebbe meglio che la smettesse di rispondere ai dictat del suo capo, lui sa chi è, e vista anche l’età, sentisse il bisogno di rivestirsi di serietà cercando almeno di informarsi prima di sparare panzane da fruttivendolo. Premesso ciò- ha continuato- sperando che spalanchi i padiglioni auricolari e connetta la ricezione alle sinapsi neuronali gli preciso quanto ho tenuto a sottolineare subito a quelle che lui ha definito ‘colonne di un giornale di larga tiratura’ facendo una chiara illazione ad una legge ad personam pro domo mea: il provvedimento da me presentato non può riguardare i miei interessi perché la casa che sto comprando con i miei soldi e con il mutuo contratto in banca che continuerò a pagare con i miei soldi sino al 2013, è una seconda casa di mia proprietà in Italia in quanto la prima è quella avuta in eredità dai miei genitori. Consiglierei invece- ha precisato- che l’on. in questione, qualora avesse resistito a tenere la connessione sinaptica funzionante, di lasciar perdere la demagogia che gli serve solo per fare una finta bella figura agli occhi dei suoi elettori offendendo la mia persona con paragoni improponibili. Le discriminazioni di cui parla non mi riguardano in quanto sono di gran lunga superate dalla mia proposta che dal 2008 ad oggi trova una continuità disarmante che ai suoi occhi, quando andrà a studiare, sembrerà come una inesorabile macchina schiacciasassi. Lavori e studi caro lei piuttosto che cogliere occasioni sbagliate denigrando gratuitamente persone oneste e laboriose- ha concluso.»
On. Antonio Razzi
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