Bombe su Gaza. Se il palestinese pensa a Hitler

Jason Lee, Direttore di Save the Children per i territori palestinesi occupati, ha dichiarato: «Quasi 60 bambini sono stati uccisi a Gaza in una settimana. Quante altre famiglie devono perdere i propri cari prima che la comunità internazionale agisca? Dove possono correre i più piccoli quando gli attacchi aerei piovono sulle loro case? Le famiglie a Gaza e il nostro staff ci dicono che sono al punto di rottura: vivono all’inferno senza un posto dove trovare rifugio e apparentemente senza fine in vista. Le forniture di base e l’energia si stanno esaurendo, aggravando e alimentando ulteriormente questa catastrofe umanitaria».
Gli Israeliani seminano terrore e morte forse a causa della loro paura, o forse per ragioni meno nobili di una giusta paura.  Credo però che il peggior torto che possono fare a tutti gli ebrei del mondo, sia quello di spingere un genitore palestinese che ha visto il proprio bimbo maciullato dalle bombe, a pensare: “Forse la follia di Hitler non era follia”. Una sorta di bestemmia. Ma chissà se lo stesso assurdo blasfemo pensiero non sia venuto anche a qualche ebreo d’Israele?
Renato Pierri

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