Norme antiriciclaggio a tutti i livelli

Il ministero delle finanze responsabilizza i professionisti

Sarà sempre più difficile riciclare denaro frutto di reati ed estorsioni

Dal 22 aprile, tutti i professionisti, di ogni campo e competenza, saranno obbligati a tenere un registro accurato sul quale annotare le generalità complete dei propri clienti. Questo archivio serve soprattutto per prestazioni il cui valore sarà superiore a 12.500,00 euro, oppure di valore non determinabile.

Insomma, sarà un libro che, oltre che annotare gli estremi dei documenti dei clienti, dovrà essere completato da notizie riguardanti la loro attività lavorativa, il tipo di prestazione o consulenza professionale richiesta, gli importi pagati per questa.

Il ministero delle Finanze, ha emanato queste norme per combattere ulteriormente il riciclaggio di denaro sporco.

Insieme a notai, commercialisti, avvocati ed istituti bancari, saranno obbligate tutte quelle rivendite, organizzazioni od enti che trattano e commerciano in oggetti costosi. Gioiellieri, quindi, antiquari, case d’asta o da gioco, commercianti in pietre preziose ecc.

La ratio della catalogazione sta nella capillare redazione cronologica degli acquisti e rispettivi importi nonché la forma di pagamento se contanti, assegni bancari o altro.

I soggetti obbligati a tenere questo registro, sono quelli che, a loro discrezione, faranno partire le indagini a seguito di denuncia inoltrata all’Uic, Ufficio italiano cambi.

A seguito della denuncia all’Uic, peraltro, in forma assolutamente segreta ed all’insaputa del cliente, dal registro accuratamente tenuto, appariranno evidenti le operazioni compiute ed i soldi spesi.

E’ chiaro che un gioielliere si insospettirà al cospetto di un cliente che, senza batter ciglio, spenda, in un sol momento, per esempio, 20.000,00 euro con pagamento in contanti. In casi del genere, qualcosa non và. Nessuno penserebbe di ritirare una somma del genere in contanti dalla propria banca per comprare un diamante alla moglie per poi pagarlo in contanti.

Stessa cosa per un acquisto d’un quadro antico molto costoso oppure di un immobile di svariate centinaia di migliaia di euro.

Occhi aperti, dunque, agli atteggiamenti reticenti, all’acquisto di beni di lusso, alla facilità di spesa di somme rilevanti, alla creazione di società complesse, all’apertura di conti correnti all’estero. Finanche l’uso di una cassetta di sicurezza può insospettire.

Una legge del 1980 consente l’utilizzo di queste informazioni antiriciclaggio anche per scopi fiscali.

Una volta che l’Uic ha concluso la sua istruttoria, consultato i registri, chiesto eventuali precisazioni o chiarimenti, inoltra l’incartamento al Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza.

Dai commercialisti ai gioiellieri, dagli avvocati agli antiquari, tutti dovranno stare attenti ad incassare importi la cui provenienza sia sospetta. Non dovrà più succedere che grossi importi non lascino tracce dalle quali risalire alla liceità della loro provenienza.

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