Un libro delle tante lettere a favore delle persone omosessuali

“Il tempo dell’attesa si è compiuto” è un ebook gratuito che vuol raccontare la “Piccola storia del Guado e dei gruppi di omosessuali cristiani in Italia in otto tappe e in sedici testi”, curato da Gianni Geraci in occasione dei 40 anni del Guado, il gruppo di confronto e di ricerca su “Fede e omosessualità” fondato a Milano il 20 dicembre del 1980. Scrive don Luigi Ciotti, nella prefazione all’ebook, che “Il vostro gruppo è stato fra quelli che per primi e con maggiore sensibilità e lungimiranza hanno voluto credere nel possibile approdo sull’altra sponda.  Nella possibile accoglienza da parte di una Chiesa finalmente pronta a interpretare il Vangelo come parola radicalmente inclusiva”.
Ho letto questo comunicato che mi è pervenuto da “Noi siamo Chiesa”, ed ho pensato che un ebook si potrebbe fare delle innumerevoli lettere a favore delle persone omosessuali,  che ho scritto sui giornali e su siti internet nel volgere di una ventina d’anni. La prima, brevissima, carina, apparve su un quotidiano che non c’è più. Correva l’anno 2000 e sindaco di Roma era Rutelli. Carla Cotti, la giornalista che curava la rubrica lettere, la intitolò “Libertà e contraddizioni”. Trascrivo: «Nel “Costanzo show” del 28 giugno, Rutelli, ribadendo che Roma è una città libera, chiede agli omosessuali di rispettare la sensibilità e la libertà di chi non gradisce il loro raduno a Roma. Maurizio Costanzo condivide… senza rendersi minimamente conto della contraddizione. L’invito, irrispettoso, nella sostanza era questo: «Signori omosessuali rispettate la libertà di chi non rispetta la vostra libertà!». Per chi avesse difficoltà a comprendere: se a Roma facessero un raduno gli uomini con gli occhi verdi, e questo non andasse a genio agli uomini con gli occhi neri, il richiamo al rispetto andrebbe rivolto ai secondi e non ai primi (Liberazione 28 giugno 2000)».
E trascrivo una delle più belle, di non molto tempo fa:
«Le onde del mare sono ordinate o disordinate? Sono belle
Il Corriere della Sera del 19 maggio, ha pubblicato l’Intervista di Gian Guido Vecchi a padre James Martin. Padre James Martin è autore del libro Building a Bridge, che esce in Italia il 24 maggio con il titolo “Un ponte da costruire”. La prefazione è dell’’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, che parla di una riflessione «utile a favorire il dialogo, la conoscenza e comprensione reciproca, in vista di un nuovo atteggiamento pastorale da ricercare insieme alle nostre sorelle e fratelli Lgbt».
Belle giuste parole, come quelle pronunciate da padre Martin durante l’intervista. Alla domanda del giornalista: “Il Catechismo parla di «inclinazione oggettivamente disordinata». Lei scrive che l’espressione «appare come una crudeltà gratuita»”, padre Martin ha risposto: «Molte persone Lgbt mi hanno riferito che questa frase ferisce profondamente… La mamma di un adolescente gay mi ha detto: “Ma la gente capisce cosa può provocare quel linguaggio in un giovane? Lo può distruggere”. Noi dobbiamo ascoltare quella madre».
Tante belle parole, ma non si ha il coraggio di dichiarare apertamente ciò che la ragione e il buon senso imporrebbero di dichiarare: la Chiesa si è sbagliata e continua a sbagliare. I paragrafi del Catechismo riguardanti l’omosessualità, devono essere semplicemente cancellati. Le persone omosessuali non devono essere considerate persone omosessuali, devono essere considerate persone. La Chiesa deve chiedere scusa alle persone omosessuali, riconoscere i propri errori, e di omosessualità non deve più parlare. Il termine dovrebbe essere presente solo nei dizionari, così come il termine eterosessualità, ed invece c’è ancora chi ottusamente si domanda se l’omosessualità sia secondo natura o contro natura, quasi come se la distinzione potesse essere un criterio etico. Ammesso che gli atti di omosessualità siano “oggettivamente disordinati”, chi ha stabilito che il disordine sia sempre un male? Alle volte il disordine è bellissimo ed è da preferirsi all’ordine. Ma gli atti di omosessualità vanno contro il disegno di Dio. E chi lo ha stabilito? Dove sta scritto che l’omosessualità non possa rientrare nel misterioso ordine stabilito da Dio, così come la condizione di coloro che “nascono eunuchi dal seno della madre” ( Mt 19,12)? Ma è l’Antico Testamento a proibire l’amore tra persone omosessuali. Sì, ma l’Antico Testamento proibisce anche di mangiare bistecchine di maiale. Possiamo prendere sul serio quei versetti? Ma è san Paolo a condannare l’amore omosessuale. Sì, ma san Paolo dice anche “E’ cosa buona per l’uomo non avere contatti con donna” (1Cor 7,1). Possiamo prenderlo sul serio quando parla di sessualità?
Ordine, disordine… ma che significa? Le nuvole in cielo sono ordinate o disordinate? E la vegetazione è ordinata o disordinata? Le onde del mare che s’infrangono contro gli scogli sono ordinate o disordinate? Sono belle».
Renato Pierri

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