IL “LODO CIARRAPICO”

di Nicola Clemente

Non accenna ad attenuarsi la polemica sulla candidatura al senato nel Lazio di Giuseppe Ciarrapico nella lista del Pdl . L’editore ciociaro amico di Giulio Andreotti, protagonista della pace tra Berlusconi e De Benedetti che portò alla soluzione del “lodo Mondadori” e da sempre legato ad ambienti missini, ha innescato una serie di reazioni polemiche a causa del suo “elogio” al fascismo. Fini si è subito dissociato dalla candidatura affermando di non volere nella coalizione un fascista convinto che dimentica la storia ed i suoi insegnamenti.
Anche nell’ala di Forza Italia non mancano critiche, a partire da Fiamma Nirenstein, ebrea e candidata con Berlusconi : “Non sono compatibile con chi rivendica il fascismo: io sono antifascista”.
Per Storace, invece, si tratta di una polemica montata ad arte perché non crede che Ciarrapico sia una minaccia per la democrazia in Italia e soprattutto occupando solo l’undicesima posizione nelle liste, probabilmente non verrà neppure eletto. Il fondatore del partito la Destra rincara la dose affermando: “Fu Ciarrapico a tappezzare lo scorso anno Roma con i manifesti di Fini mentre fa il saluto romano ”.
Dal canto suo Silvio Berlusconi ammette che l’importanza della candidatura di Ciarrapico sia dettata dall’utilità di avere dalla propria parte un editore che ha un certo potere sulle masse, dato che i suoi giornali, seppur piccoli, sono ben radicati nel territorio laziale. In realtà, tutti sanno che ciò che preme al cavaliere è soprattutto sottrarre voti alla Destra di Storace.
Le polemiche sono giunte a Bruxelles, dove il premier lussemburghese John Claude Juncker, commenta duramente la vicenda: “Non c'è posto per i fascisti nel Partito popolare europeo, anche se non conosco questo signore”.

Per il presidente del Ppe Wilfred Martens : “Ho sempre detto che respingiamo, sul piano europeo, tutti gli estremismi, di destra e di sinistra”. “Ho una posizione chiara da anni”- afferma -un nuovo partito che voglia entrare nel Ppe deve organizzarsi e cooperare- .
Per quanto riguarda la possibilità che Ciarrapico corra alle prossime Europee con il Pdl, il vicepresidente del Ppe, Antonio Tajani, chiarisce che “il suo nome non è mai stato pronunciato nel corso del vertice del Ppe . “Ciarrapico è un candidato indipendente inserito in una lista elettorale, non ha mai chiesto di aderire al Partito popolare europeo, il Popolo della libertà deve ancora formalmente diventare partito – aggiunge Tajani – e solo in quel momento potrà chiedere l'adesione ai Popolari europei.
Ricordiamo anche brevemente le vicende giudiziarie dell’ex presidente della Roma,condannato a quattro anni e mezzo di reclusione, ridotti in cassazione a 3 anni, per gli sviluppi della vicenda “Casina Valadier” che l’ha portato agli arresti domiciliari dopo un solo un mese di carcere, e nel 1996 è condannato nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Calvi in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo. Successivamente gli sono stati condonati 4 anni, e condannato a scontare gli ultimi 6 mesi in “detenzione domiciliare” per motivi di salute.. Nel 2000 viene condannato definitivamente dopo sette anni per finanziamento illecito ai partiti, ma in ragione della sua età sarà affidato ai servizi sociali.
In queste ore “il Ciarra” ha ribadito di voler restare al suo posto nella lista del Pdl e ha provato a chiarire il suo pensiero relegando il fascismo come un qualcosa che attiene alla sua memoria storica e condannato le leggi razziale come un’ignominia molto pesante.
Chiudiamo con il pensiero della vedova Almirante che conosce bene il protagonista della vicenda : “Peppino è sempre stato fascista, è la sua religione”. Donna Assunta inoltre ricorda che Berlusconi spingeva i suoi a non attaccare Ciarrapico per la sua vicinanza al centrodestra: “Vuol dire che Berlusconi non legge i giornali. A Latina li attaccava tutti i giorni”.

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