Da Silvano Moffa a Catia Polidori, gli ex finiani che non hanno votato la sfiducia al governo Berlusconi vengono continuamente diffamati sia dagli ex compagni finiani sia dagli esponenti del centrosinistra.
Il bersaglio principale è Catia Polidori. Ha subito reiterate minacce alla sua incolumità, è stata insultata da alcuni finiani e da esponenti della sinistra. Hanno diffuso menzogne su di lei e sulla sua famiglia, asserendo che avrebbe votato spinta da interessi economici personali. Su questo punto ecco alcuni elementi che potranno essere utili per spiegare la verità e difendere chi, con un gesto di responsabilità, ha sostenuto il governo Berlusconi.
1. Il Cepu non appartiene alla sua famiglia, che non possiede nessuna partecipazione o quota societaria né diretta né indiretta (per verificare è sufficiente controllare la visura camerale). Nessun membro della sua famiglia lavora o ha mai lavorato per Cepu.
2. Durante il voto sull'emendamento inserito nel ddl Gelmini sulle università telematiche, l'on. Polidori è uscita dall'Aula per evitare dubbi di conflitti di interessi, in quanto conosce Francesco Polidori da quando è nata essendo entrambi originari dello stesso paesino di 32 abitanti vicino a Città di Castello.
3. Nessuna delle attività della sua famiglia ha mai ricevuto finanziamenti pubblici o ha mai in passato intrattenuto “affari” con le attività del presidente Berlusconi (ci sono solo 40anni di lavoro onesto e faticoso di suo padre, imprenditore di prima generazione).
4. La Polidori costruzioni, di cui qualcuno ha detto che avrebbe ricevuto aiuti o finanziamenti è stata venduta dalla sua famiglia l'11 giugno 2007, dunque ben prima che l'on. Polidori venisse eletta nel Parlamento, e dalla sua fondazione non ha mai ricevuto finanziamenti pubblici.
5. Nel votare la fiducia al Governo è stata coerente con quanto espresso e ampiamente riportato da giornali e televisioni. Già dal 29 luglio, al momento della firma delle dimissioni dal Pdl e dell'ingresso in Fli, e nei mesi a seguire la sua posizione è sempre rimasta immutata: non ha mai ritenuto utile per il Paese sfiduciare il governo che ha vinto le elezioni.
Da martedì scorso la Polidori vive sotto scorta. E' presidiata sia la casa che la sua azienda. E' oggetto di una campagna martellante sui media nazionali e locali e in internet. In mezzo a questo assedio, ci hanno segnalato una pagina a suo sostegno, che trovi qui: http://www.facebook.com/#!/pages/Io-sto-con-la-Polidori/174023329285949.
Vale la pena di aderirvi, come segno di solidarietà…
Grazie per l'attenzione e per quello che farai.
Cordialmente,
on. Antonio Palmieri
responsabile internet PDL