Quanto ci è costato e costerà  ?

Passato qualche giorno dalla notizia, è mia intenzione tornare sull’assoluzione di SAR il Principe Vittorio Emanuele di Savoia, non tanto per esternare la gioia in merito – incontenibile – e nemmeno per scrivere “l’avevamo detto noi”, …in questa società lobotizzata infatti, non ne vale la pena.
Lo faccio invece perché mi sembra giusto approfondire con una riflessione quanto detto dallo stesso Principe al Tg1 delle 20.30 di mercoledì 22 settembre, commentando brevemente l’assoluzione. Egli ha dichiarato di ringraziare la magistratura italiana, una magistratura sulla quale aveva posto la sua fiducia, una Magistratura che non ha avuto bisogno dei riflettori per lavorare bene !
Sono state davvero poche parole, quelle che Vittorio Emanuele è riuscito a pronunciare prima che il collegamento venisse interrotto. Dopo il danno d’immagine che questa pagliacciata ha provocato alla sua figura di Principe, ed al suo animo di uomo però, ci saremmo attesi un po’ più di 15 secondi scarsi di commento. Quello dedicato dal Tg1 infatti ci appare un tempo ridicolo. Desidero comunque far notare che le parole sono state ugualmente significative e molto pesanti, anche se ingentilite dal fare pacato, dignitoso e signorile di Vittorio Emanuele.

Ascoltando quelle parole, non è stato difficile collegare la “pagliacciata” al Pubblico Ministero Woodcock di Potenza,. Ora trasferito a Napoli.
Viene da chiedersi se il trasferimento sia stata una punizione, ma la stessa destinazione ci fa capire che non è così. Napoli infatti, è sicuramente una “piazza” più importante di Potenza. Con questo si viene a capire che il trasferimento non è stata una punizione.
Quando un bimbo fa una sciocchezza, lo si rimprovera, e quando la sciocchezza è più grossa, gli si infligge una piccola punizione… è una regola valida sempre, in tutto il mondo, applicata a tutte le età, non solo ai bambini.
La magistratura italiana, che si serve dei riflettori per lavorare però, sembra non rispondere a questa semplice regola. Ed allora soprassediamo – che pena – e concentriamoci sul costo. Abbiamo pensato quanto è costata all’erario, e quindi a tutti noi questo errore giudiziario, l’ennesimo pare, del PM Woodcock ?
Qualcuno se lo sarà certamente chiesto, ma la risposta non l’avrà mai, perché questa è una repubblica dove spese così scellerate sono considerate un investimento al buon mantenimento della stessa e del suo sistema corrotto. Non è un mistero infatti che il Principe Vittorio Emanuele stesse, nel 2006 vivendo un periodo di estrema popolarità, dopo il suo rientro in Patria in deroga al forzato quanto draconiano ed illegale esilio, prescritto dalla costituzione delle libertà nata dalla resistenza. Ed allora gli “anticorpi” della repubblica, hanno fatto il loro lavoro, quello sporco. E se questo lavoro ha un costo, …chissenefrega, il risultato è stato raggiunto, …il Principe anche se innocente, è stato reso inguardabile !

Chiudo lo sfogo pensando a tutte le persone che in questi anni hanno dovuto subire angheria simili, famose, meno famose e anche semplicissime, solo perché avevano creduto nelle libertà democratiche di questa Italia del dopoguerra.

Alberto Conterio – 24.09.2010

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