“Le dichiarazioni del Sottosegretario Scotti intervenuto ieri in aula a Montecitorio rappresentano un fulmine a ciel sereno, preannunciando una delibera – di fatto formalizzata quest’oggi dal Cda della Farnesina – circa la chiusura delle sedi di cui si era preventivato un declassamento ad Agenzia Consolare a causa dei riscontri negativi delle autorità tedesche che non avrebbero accolto questo tipo di soluzione”. Lo ha dichiarato Aldo Di Biagio, Responsabile Italiani nel Mondo del PdL. “Infatti Scotti ha riferito che le autorità tedesche hanno fatto emergere una loro preclusione rispetto a soluzioni diverse dal mantenimento di un vice consolato, quale livello minimo di presenza consolare, evidenziando – dunque – una ostilità nei confronti delle scelte organizzative italiane”. “Infatti – spiega Di Biagio – l’ordinamento tedesco non prevede la sussistenza sul proprio territorio di realtà rappresentative che non prevedano almeno un referente di ruolo, – è questo il caso delle agenzie – particolare che poteva essere facilmente eluso prevedendo un leggero ampliamento di personale, e ovviamente provvedendo a curare in maniera certamente più fattiva ed attenta le relazioni con Berlino”. “Per cui la posizione tedesca – alla luce di quanto esposto dal nostro sottosegretario – avrebbe condotto alla delibera delle chiusure da parte del Mae, senza alcun tipo di concertazione o ridiscussione delle evidenze, sebbene il Ministero ed il Governo fossero già da qualche tempo a conoscenza di questi aspetti, preclusivi del programma di razionalizzazione così come discusso e già combattuto”. “Il livello di amarezza è elevato – conclude – in questo modo saltano i piani ed i percorsi di concertazione già avviati da un anno a questa parte, miranti a salvaguardare alcune rappresentanze e a riflettere su posizioni alternative, e ci si ritrova all’improvviso dinanzi a soluzioni già prese senza che nessuno, parti sociali, parlamentari ed associazioni siano stati informati. Qualora non ci fosse la volontà di rivedere questa decisione, sarà forte la nostra opposizione, che prenderà forma in ogni sede dal piazzale della Farnesina, passando per l’aula di Montecitorio, fino alla piazze delle cittadine tedesche, per far capire che ci siamo e non vogliamo essere dimenticati”.