Spigolature
di Renzo Balmelli
IMPUNITA’. Gli scorsi giorni alcuni nomi illustri, da Mastella a Berlusconi e Cuffaro, sono finiti nel mirino delle inchieste. Per loro come per tutti vale la presunzione di innocenza. Meno comprensibile da parte di chi riveste cariche tanto importanti è invece l’atteggiamento vittimista e poco rispettoso nei confronti degli inquirenti.
La controffensiva subito messa in campo con l’artiglieria pesante piu’ che un gesto responsabile é parsa un pessimo esempio di noncuranza per il lavoro spesso ingrato dei giudici. La delegittimazione a priori della magistratura è purtroppo un brutto vezzo che crea sconcerto nel paese. Tra i cittadini, ormai persuasi che la giustizia sia uguale per tutti, ma per taluni sia piu’ uguale, si va radicando un diffuso clima di sfiducia nelle istituzioni.
L’ennesimo episodio di insofferenza non potrà che rafforzare i dubbi e le perplessità della gente, portata a credere che tra i privilegi della “casta” vi sia anche l’impunità. A tale proposito calza a meraviglia la parodia di Antonio Albanese, ospite di Fabio Fazio su RAI 3, che calandosi nei panni di un politico sbruffone dichiara di ignorare il significato della parola “giustizia” , ma per contro si vanta di attenersi scrupolosamente al suo motto preferito: egalité, fraternité, impunité”.
DISASTRI. Nella storia ci sono guasti provocati dai governanti di turno che si possono risanare soltanto con una profonda e incisiva opera di ricostruzione morale, oltre che politica. In quest’ottica Italia e Stati Uniti hanno obbiettivi convergenti, dettati dalla necessità di rimettere in moto la società.
A Washington il prossimo inquilino della Casa Bianca dovrà fare dimenticare in fretta l’eredità di Bush, ossia di colui che si è già guadagnato il poco invidiabile primato di peggiore presidente degli ultimi sessantanni. L’Italia, mossa da altre preoccupazioni, cerca invece di risalire la china grazie anche a una rigorosa azione contabile tesa a riportare sotto controllo i conti pubblici dopo gli sperperi del passato.
Ma non basta. Il “cahier des doléances”, con lo spettacolo tremendo offerto dall’immondizia napoletana, fa tremare le vene e i polsi. La barca fa acqua da tutte le parti e in queste prime settimane del 2008 sia le inadempienze del precedente governo sia l’incapacità mostrata dai poteri locali nell’affrontare l’emergenza, diffondono nel mondo l’idea di un paese che potrebbe andare alla deriva se non verranno escogitate rapidamente le opportune contromisure.
La differenza con gli Stati Uniti é comunque sostanziale. Fra dieci mesi Bush sarà una nota a pie’ di pagina, mentre sotto il cielo di Roma nella peggiore delle ipotesi chi ha già fatto disastri in passato potrebbe tornare a farne altri.