“Il disegno di legge anticorruzione e’ stato fortemente voluto dal governo e dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, perche’ la corruzione e’ una tassa occulta che vogliamo eliminare”.
Lo ha affermato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, al termine della riunione delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia sul ddl anti-anticorruzione. “Non solo le pene vengono aumentate ma puntiamo alle buone prassi nella Pubblica amministrazione, per eliminare lacci e lacciuoli che spesso sono dei valichi per superare i quali si paga la tangente”. Sara’ la conferenza dei capigruppo a decidere sull’iter del provvedimento, visto che sullo stesso oggetto insistono provvedimenti gia’ all’esame della commissione Esteri. Alfano ha assicurato: “Presidiero’ personalmente il cursus parlamentare perche’ non vogliamo perdere tempo”.
A proposito del disegno di legge sulle intercettazioni in esame alla commissione Giustizia del Senato, Alfano ha sostenuto che “se c’e’ la possibilita’ di migliorare il testo noi siamo pronti a farlo, purche’ si affermi sempre l’articolo 15 della Costituzione, che contiene al primo comma l’indefettibile principio del diritto alla privacy del cittadino, un concetto inviolabile e dimenticato della liberta’ e della segretezza delle comunicazioni personali”.
Sui tempi di approvazione del provvedimento, il nostro Guardasigilli ha sottolineato che “la commissione sta lavorando e che la conferenza dei capigruppo dovra’ calendarizzare il ddl per l’Aula. Speriamo che, anche sulla base dei giudizi positivi da parte di diversi deputati, alla Camera possa avere un iter breve in modo da consegnarci entro giugno la legge”.