Morti sul lavoro

I Senatori Pd vadano in fabbriche e cantieri

Lettera di Anna Finocchiaro, Luigi Zanda e Nicola Latorre ai senatori del Pd

“Fin dai prossimi giorni ciascuno di noi, nel proprio territorio, organizzi incontri con le parti sociali, con i lavoratori e con le imprese, con gli uffici e le amministrazioni pubbliche competenti, con le associazioni di categoria che si occupano di sicurezza e, soprattutto, programmi ed effettui personalmente visite nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche e nei cantieri”. Lo scrivono in una lettera a tutti i senatori del Pd la Presidente del Gruppo a Palazzo Madama Anna Finocchiaro e i vicepresidenti Luigi Zanda e Nicola Latorre.
“Noi, senatori del Partito democratico, non possiamo accettare che il fenomeno tragico degli infortuni sul lavoro, purtroppo spesso mortali, sia vissuto con rassegnata impotenza, quasi come inevitabile frutto di un'organizzazione del lavoro fatalmente inadeguata. Più volte – scrivono – il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha chiesto a tutti, 'poteri pubblici e forze sociali', un'assunzione di responsabilità per riuscire ad 'estirpare l'inaccettabile piaga delle morti e degli incidenti sul lavoro'”.

“In sintonia con le iniziative del governo Prodi, dobbiamo considerare nostro primo impegno quello di lavorare all'introduzione nell’ordinamento di norme volte a reprimere con sempre maggior efficacia ogni delittuosa carenza ed ogni colpevole inadeguatezza in materia di misure di sicurezza e di prevenzione. Ma non possiamo fermarci qui. Dobbiamo saper trovare il modo di contribuire alla verifica che quelle prescrizioni vengano applicate con grande rigore sapendo che, se così fosse, risultati positivi sarebbero immediati: dalla diminuzione degli infortuni al miglioramento della qualità della vita dei lavoratori”.
“E’ per questi motivi – spiegano Finocchiaro, Zanda e Latorre – che riteniamo opportuno sollecitare tutti i senatori del Partito democratico ad un particolare impegno personale attraverso il più puntuale esercizio della funzione ispettiva e di controllo che caratterizza costituzionalmente il nostro mandato parlamentare”.
“L'obiettivo di questa nostra mobilitazione – concludono – è quello di consentirci di conoscere la reale situazione delle condizioni di sicurezza nei diversi luoghi di lavoro nel territorio in cui ciascuno di noi è stato eletto così da renderci possibile sollecitare interventi generali e puntuali in grado di migliorare in concreto e rapidamente la qualità della vita nel mondo del lavoro e, prioritariamente, la sicurezza di tutti, proprio tutti, i lavoratori”.

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