“Questo governo, che ha tolto l’avvocato gratuito per i boss mafiosi e attivato il gratuito patrocinio per le vittime di violenza sessuale, esprime rammarico per la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale una norme che esclude i condannati per mafia dal patrocinio gratuito in quanto tale norma non prevede l’effettiva verifica della situazione reddituale del soggetto.”
Lo ha affermato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, durante il question time alla Camera.
“La Consulta non ha confutato la bonta’ della nostra azione, relativizzando una presuzione che per noi era invece assoluta circa la capacita’ reddituale. Il fine e’ nobile ma il mezzo e’ fonte di ulteriori problematiche perche’ spettera’ al giudice fare le verifiche mentre non si puo’ escludere che il boss ricorra a coperture soggettive e effettui un occultamento dei redditi.
Prendiamo il buono che c’e’ nella sentenza: non esclude la possibilita’ di inserire nell’ordinamento la presunzione di ’abbienza’ per reati di mafia e per tali pericolosi criminali potrebbe non essere piu’ sufficiente la semplice autocertificazione di essere privi di mezzi economici.