La dolce vita diventa amara per un’Italia vecchia e povera
La dolce vita diventa amara per un’Italia vecchia e povera Richard Owen in Roma Times, dicembre 2007 Il mercatino di Natale a Piazza Navona nel cuore di Roma sembra allegro come sempre: decorazioni scintillanti, bancarelle e castagne arrosto.
In piazza San Pietro il gigantesco albero di Natale è illuminato e le strade sono piene di visitatori che assaporano la versione festiva della dolce vita. I mercati nei quartieri residenziali raccontano una storia differente.
Le luci sono brillanti ma l’umore è cupo. “Sto comprando meno regali questo anno e meno costosi,” ha detto una donna toccando dei cappelli di pelliccia in un chiosco vicino al Vaticano. “E per il cibo…” C’è un senso di angoscia nazionale in Italia mentre il 2007 sta terminando.
Per la prima volta la Spagna ha superato l’Italia per il livello di vita e la Grecia può farlo in un prossimo futuro. Il senso di lacerazione va oltre i prezzi e i salari, arriva a un dibattito sull’anima e l’identità nazionale. Gli italiani sono presenti nel mondo in modo importante: Fabio Capello è l’allenatore della nazionale di calcio inglese e Carla Bruni ha conquistato il cuore del Presidente francese. Eppure, a casa, gli italiani sono consumati da un senso di declino: “Quando un’intera nazione va in crisi sul dibattito: “chi siamo e dove stiamo andando”, significa che stiamo raggiungendo nuove vette di isteria”, ha detto lo scrittore Umberto Eco. “Questa esplosione di provincialismo è veramente dolorosa.
Io mi sento depresso.” E così si sentono molti dei suoi concittadini. Il passato è la gloria dell’Italia, ma anche la sua prigione, con la politica e gli affari dominati dalla gerontocrazia, con i giovani politici e imprenditori tenuti ai margini. Quando Romano Prodi ha tenuto un summit a Roma questa settimana con Nicolas Sarkozy e Zapatero, i commentatori hanno notato che mentre Zapatero ha 47 anni e Sarkozy 52, Prodi ne ha 68 e Berlusconi 71. “Il problema è che i leader della nostra classe di governo sono anziani mantre in Spagna sono praticamente dei ragazzi,” dice Michele Salvati, un autorevole economista. Al concorso di Miss Italia di questo anno le partecipanti erano tutte giovanissime mentre l’età media dei giudici – che hanno discusso se la parte posteriore delle ragazze doveva essere inclusa nella votazione – era di 70 anni.
Anche le arti sono in difficoltà: sebbene ci siano dei bravi registi in Italia, nessuno può competere con Fellini o Visconti, e Monica Bellucci, nonostante la sua bellezza, non è Sophia Loren (e in ogni caso vive a Parigi).
Il best seller “La Casta” ha riportato che l’Italia ha il più alto numero di macchine blu in Europa, e che il palazzo presidenziale, il Quirinale, costa quattro volte Buckingham Palace. La mentalità del posto fisso a vita prevale, con il lavoro assegnato non in base al merito ma attraverso una rete di favori reciproci e di legami familiari, conosciuti come “raccomandazione”.
Alcuni tra gli italiani più giovani sono disponibili ad accettare contratti a breve termina, parte del programma di modernizzazione del Governo Prodi, ma i potenti sindacati italiani hanno mobilitato milioni di proteste contro il “lavoro precario”.
Lo scorso mese gli ospedali hanno chiuso per un giorno in merito ai contratti a breve termine, e questo mese I camionisti hanno paralizzato l’economia con uno sciopero di tre giorni. Gli impiegati di Alitalia, simbolo del malessere italiano, stanno minacciando uno sciopero durante le festività di Natale per la vendita della travagliata compagnia nazionale ad Air France-KLM. Anche la Scala di Milano soffre di continue agitazioni.
“L’Italia ha bisogno di una Margaret Thatcher”, ha detto ieri Francesco Caltagirone, uno dei più importanti imprenditori italiani, “Abbiamo bisogno di rigore e deregulation, di un leader che obblighi gli italiani ad affrontare i sacrifici.” La stessa famiglia italiana, una volta il baluardo (insieme alla Chiesa Cattolica) della società italiana, è in declino, con un aumento dei divorzi, una bassa natalità e l’incremento dei figli unici. La famiglia è ancora un rifugio per i giovani italiani, molti vi rimangono fino a 30 anni – ma questo è un ukteriore problema per l’Italia perchè coloro che dovrebbero crearsi un futuro optano per la cucina e la lavanderia della mamma.
Molti lo fanno perchè non hanno alternative. Confesercenti, l’associazione dei commercianti, riferisce che questo anno le vendite di vestiti e di elettronica di consumo sono scesi del 15% e i profumi del 10%. Ieri Coldiretti, il sindacato degli agricoltori, ha annuciato che la vendita di pasta è diminuita del 5% e del pane del 7%.
Le famiglie italiane che vivono sotto la soglia di povertà sono l’11% e anche la classe media comincia a soffrire. Questa settimana la moglie di Prodi, Flavia, è intervenuta quando una donna in pelliccia si è avvicinata a suo marito fuori da Palazzo Chigi accusandolo di “rovinarci tutti”.
Una ragione chiave per le disgrazie italiane è la crescita dei costi energetici. Un’altra il valore dell’euro bei confronti del dollaro. Anche il settore del lusso, per il quale l’Italia è rinomata, con nomi come Gucci, Armani e Versace sta avvertendo la diminuzione degli ordini. Globalizzazione e competizione a basso costo dall’Asia stanno minando le esportazioni tradizionali come il tessile. L’ultimo segnale per molti è stata la notizia che l’Italia è stata superata dalla Spagna per prodotto interno lordo pro capite. Secondo l’ufficio statistiche della Unione Europea, il Pil spagnolo è cresciuto del 5% tra I 27 membri della UE lo scorso anno, dal 3% dell’anno precedente.
L’Italia è andata in direzione opposta, cadendo al 3% dal precedente 5%. La Spagna ha fissato il suo prossimo obiettivo, Zapatero vuol raggiungere l’economia francese. L’Italia, dice Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Fiat e della Confindustria, “non solo si è fermata, sta andando indietro. Il problema non è soltanto la mancanza di investimenti in ricerca e sviluppo.
Ma anche che ogni italiano pensa a sé stesso, non per il bene comune”. Il risultato è che gli italiani sono il popolo meno felice in Europa, secondo un sondaggio condotto dalla Università di Cambridge da Luisa Corrado, dell’Università di Roma. I danesi sono risultati primi. In Danimarca il 64% dei cittadini ha fiducia nel Parlamento.
In Italia solo il 36%.
Molti italiani, tra i più anziani, ricordano tempi più duri: lo storico Giampaolo Pansa, 72, dice che “tutti dicono di essere poveri oggi, ma io ricordo mia nonna rubare cibo dai campi per darci da mangiare”. … Dopo la seconda guerra mondiale, milioni di italiani emigrarono alla ricerca di una vita migliore. Oggi il movimento è in direzione opposta, con circa quattro milioni di emigranti in Italia. “Il problema + che una nazione come la Spagna vede gli immigrati come lavoratori utili, dove in Italia i titoli dei giornali ci dicono che sono tutti criminali che vanno in giro a derubare e a pugnalare gli italiani,” ha detto l’economista Carlo Bastanin.
Alcuni italiani temono che il declino della loro nazione e la crescita della Spagna porteranno Madrid ad assumere un peso superiore a Roma nel mondo. Ronald Spogli, l’ambasciatore statunitense a Roma, ha avvertito che l’Italia “rischia di avere un ruolo inferiore a livello internazionale” e allo stesso tempo una diminuzione dell’interesse economico americano.
“I migliori amici dell’America sono i suoi business partner,” ha osservato, notando che gli investimenti Usa in Italia sono stati 17 miliardi di dollari contro i 50 miliardi di dollari in Spagna.
Numeri
— 0% crescita della popolazione
— 42.5 età media, 38.5 in Inghilterra
— un italiano su 5 ha più di 65 anni
— 1.29 bambini nati per ogni donna. 2.1 è il numero necessario per mantenere il livello di popolazione attuale
– 120 giorni persi ogni anno per scioperi per 1,000 lavoratori dal 2001 al 2005, confrontato con 26 giorni in Inghilterra
— 20esima posizione nell’Human Development Index, l’indice delle Nazioni Unite che misura fattori come l’educazione, la salute, l’attesa di vita, quattro posti sotto l’Inghilterra e sette sotto la Spagna. L’Italia ha perso tre posizioni nell’ultimo anno.
— 7% tasso di disoccupazione, più alto di 76 nazioni, tra cui Romania, Nigeria, Cambogia e Ucraina
— 106% debito pubblico in relazione al prodotto interno lordo, il sesto più alto nel mondo, più alto che quello dello Zimbabwe. (Libera Opinione).
Fonti: UN, CIA, National Statistics Traduzione dall’articolo del Timesonline: http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article3085338.ece