Nell'editoriale dei lettori, su la Stampa del 16 novembre, l'autore, Alessandro Bovicelli, ricercatore in ginecologia, riguardo alla pillola abortiva RU486, fa questa importante, direi grave affermazione (importante e grave soprattutto per le donne): “L’aborto farmacologico è probabilmente più difficile di quello chirurgico poiché la donna impiega tre giorni con dolori e emorragie. Infine secondo uno studio americano la mortalità è superiore e può addirittura provocare emorragie simili a quelle di un grave incidente”. Non sarebbe stato opportuno che il direttore del quotidiano, o il giornalista che cura la rubrica, prima di pubblicare, ed inviare quindi l'importante messaggio a tante lettrici e lettori, esigesse dall'autore la citazione dello “studio americano”? Altrimenti simile affermazione lascia il tempo che trova. E non tutti lo sanno. Superfluo aggiungere che l'assunto non è degno di considerazione, qualora la fonte citata non sia autorevole.