Gli sms superano le telefonate

In America gli sms sono di più delle telefonate:ogni statunitense invia o riceve 357 sms ogni mese,rispetto a 204 chiamate;insomma con il cellulare gli utilizzatori di questo ormai imprescindibile strumento di comunicazione preferiscono scrivere che parlarsi.
In Italia ognuno di noi ne spedisce in media 1,4 al giorno,ponendoci in questa speciale classifica al secondo posto dopo gli inglesi.
Ogni mese,si scrivono da noi 300 milioni di sms che,durante le festività natalizie,superano i 600 milioni per gli auguri scritti via telefonino.
A Los Angeles poco tempo fa un macchinista ha fatto deragliare un convoglio ferroviario per scrivere un sms alla moglie,tanto che dopo questo incidente,determinato da disattenzione, il New York Times ha stroncato l’overdose da sms definendola un pericolo sociale.
Stranamente il continuo invio di sms,anziché essere un fattore di aggregazione,non solo produce un’ alterazione dei rapporti interpersonali,ma li danneggia.
E così l’autorevole giornale a stelle e strisce auspica l’adozione di regole per imporre ai dipendenti da sms la modica quantità.
Attestata sulla linea della modica quantità è Hillary Clinton,neo segretario di Stato americano,che appena entrata al dipartimento da lei diretto ha invocato un uso moderato degli sms.
Da noi il “messaggiare” continua ad essere una delle nostre forme preferite di comunicazione:solo il 10% di chi possiede un cellulare si è convertito anche alle e-mail e il 29% utilizza gli mms.
Ma la necessità di comunicare può a volte diventare patologica,in particolar modo tra i più giovani.
Un padre si è accorto che la figlia aveva inviato 14.000 sms in meno di un mese. L’ACI britannica ha calcolato che la velocità di reazione di un conducente d’auto intento a digitare i tasti del suo telefonino diminuisce del 35% la capacità di reazione,percentuale superiore a quella di chi ha fumato marijuana (21%) e persino di chi ha nel sangue un tasso alcolico dello 0,8% (12%).
Per questo motivo la nostra legislazione vieta l’utilizzo del cellulare alla guida,divieto confermato da recenti sentenze della Corte di Cassazione che ha ritenuto giusta la sanzione inflitta ad un automobilista che stava cercando un numero di telefono nella rubrica del suo telefonino,mentre guidava.
C’è poi chi si schiera a difesa degli sms paragonando addirittura questi brevi testi telefonici ai sonetti di un tempo.
E’ insomma indubbio che gli sms hanno certamente cambiato la natura delle nostre relazioni quotidiane,mescolando pubblico e privato e inserendo nella nostra routine giornaliera una quantità incredibile di interruzioni necessarie per scrivere gli sms.
Siamo ormai diventati degli artisti della simultaneità che vuol dire che siamo particolarmente capaci di gestire più situazioni contemporaneamente,ad esempio inviamo un sms al telefono per strada e al contempo abbracciamo un vecchio conoscente,prendiamo un autobus,ordiniamo un caffè e siamo anche capaci di fare un gestaccio a chi ci stava investendo.
Tutto questo è un bene senza dubbio perché si ottimizza il tempo e perché questa tendenza alla simultaneità ha a che fare con la più antica vena sociale dell’uomo mediterraneo.
C’è infatti qualcosa di più magnifico del gesticolare tipico italiano al telefono per strada? Come se l’interlocutore fosse davvero davanti a chi parla per telefono.
Negli sms c’è poi una riconquista splendida della scrittura. Ed inoltre gli sms assolvono a molteplici funzioni:servono a contattare chi non si ha il coraggio di chiamare direttamente,fanno le veci delle obsolete cartoline e spesso dei telegrammi.
Infine un’ultima osservazione:il telefono è uno dei più grandi misteri dell’età contemporanea perché rende presente un’assenza fisica.
E allora continuiamo incessantemente a inviare sms.

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