ABORTO, Carlucci: I farmaci dovrebbero curare e non uccidere

RU486, NO a questo pesticida anti-umano in Italia

E’ evidente, ormai, che le frange a favore della RU486 hanno sbagliato completamente rotta. Si sgomita pensando ad una nuova conquista, ma oggi, grazie al puntuale quotidiano Avvenire, unico ad aver dato notizia della sedicesima vittima della pillola abortiva, la verità torna a galla. Chi sostiene che è una scelta che dà alla donne maggiore libertà, sa di mentire: troppe le donne che hanno fatto da cavia alle sperimentazioni rimettendoci la propria pelle. Quando il Ministro della Salute Livia Turco apre spiragli per portare avanti la commercializzazione della pillola anche in Italia, dovrebbe sapere che la sua faciloneria causerà la morte certa di nostre connazionali. I criteri scientifici invocati dal Ministro si rivelano oggi del tutto contestabili. E’ ora che la Turco chiarisca che questa pillola abortiva non è somministrabile con la stessa facilità con cui si prescrive un antibiotico. I farmaci dovrebbero curare e non uccidere. Da qui la conclusione che la Ru486 è un pesticida anti-umano dagli effetti letali. Scongiuriamo che le donne italiane ne diventino vittime.

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