De Profundis per Berlusconi

di Giommaria Uggias

E´ risaputo che quando nell’antichità si aveva una situazione di grave crisi interna, il sovrano scatenava una guerra per allontanare l’attenzione dei cittadini. Così come sappiamo che le guerre moderne si fanno anche distruggendo l’immagine degli stati o delle persone.

Partendo da queste considerazioni si può ragionare sulla consecutività tra l´episodio del mancato incontro a L´Aquila, quello tra il Presidente Berlusconi e il Cardinale Bertone, e l´episodio dell’attacco a Boffo, direttore di Avvenire.

A chiarire il collegamento è stata una lettera, clamorosamente firmata, con cui si dipanava la matassa dei dubbi e alla fine si concludeva che l’unica ragione vera dell´attacco de Il Giornale contro il direttore di Avvenire è costituita dal tentativo di sollevare una cortina fumogena. Ovvero di coprire il fatto politico più significativo degli ultimi 15 anni: la fine politica di Berlusconi. Più esattamente l´attacco mediatico tenta di tacitare il rumore sordo prodotto dalla rottura del legame tra Berlusconi e la Chiesa Cattolica.

In realtà a nessuno è sfuggito come, dopo il fallimento del risultato maggioritario atteso alle elezioni europee e gli scivoloni di popolarità, durante la scorsa estate, Berlusconi abbia fatto di tutto per coltivare la propria immagine, presentando se stesso all’opinione pubblica come buon padre di famiglia, tutto casa-e-lavoro, tutto digiuno-e-assistenza ai terremotati.

Insomma l’ennesima scenografia da propinare alla pubblica opinione che però, nel momento in cui ci si aspettava l’apoteosi, si è trasformata in un sonoro tonfo. Tanto disastroso quanto inaspettato: Berlusconi ha consumato la rottura del rapporto con la Chiesa e con il mondo cattolico.

Tutto era pronto: presentare la Perdonanza come momento di espiazione e rinascita della nuova immagine di Berlusconi, il quale nel passaggio sotto il Portale di Celestino V, alla presenza del Segretario di Stato Vaticano, avrebbe ottenuto il pubblico perdono.

Ma con un secco e chiaro comunicato stampa della Segreteria di Stato, passato quasi silenziosamente e subito coperto dal vile attacco a Boffo, è stato cancellato l’incontro, ha implicitamente sancito l´annullamento del perdono e decretato il de profundis, la fine politica di Berlusconi.

E’ un terremoto politico che fa seguito alle innumerevoli manifestazioni di disagio nelle comunità cattoliche, alle espressioni quotidiane di sacerdoti e laici non indifferenti al ragionamento sulla coerenza tra il dire e il fare, fra l’essere e l’apparire dei potenti.

E´ accaduto quindi che dopo il distacco dalla base, anche i vertici della Chiesa cattolica hanno rotto il rapporto ideale con Berlusconi, emblematicamente, come la Chiesa sa fare bene, rifiutando l’incontro della Perdonanza previsto a L´Aquila, e dimostrando di non volere dispensare indulgenze di medievale memoria.

La svolta era nell´aria e, nonostante tutti i tentativi di censura e intimidazione da tempo attuati dal regime, fa seguito alla conoscenza della vera natura di Berlusconi, rivelatasi ultimamente anche per mezzo delle politiche contro i migranti, e quindi contro il Vangelo, che il Governo ha sostenuto.

Così la Chiesa ha scelto, per calcolo o per vocazione, come io credo, di stare con gli ultimi.

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